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Cucina

Olbia, nelle scuole della città si mangia la zuppa gallurese

Olbia, nelle scuole della città si mangia la zuppa gallurese

Al via le giornate promosse dal Comune e dedicate al piatto tipico

05 maggio 2024
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Olbia. Da domani lunedì 6 a venerdì 10 maggio nelle mense delle scuole cittadine si terranno le giornate dedicate alla zuppa gallurese. Un progetto voluto dal Comune insieme alla coop Solaria con l’obiettivo di diffondere e salvaguardare le tradizioni culturali e culinarie del territorio attraverso la riappropriazione del patrimonio alimentare regionale. «Il progetto intende coinvolgere, con proposte e azioni differenziate, alunni, docenti e genitori – spiega l’assessora alla Pubblica istruzione Sabrina Serra –. Per una mensa scolastica buona, sana e sostenibile c’è bisogno di sviluppare competenze e una cultura del buon cibo legata alla nostra tradizione e alla tutela dell’ambiente e delle risorse. Con queste iniziative vogliamo dedicare il momento del pasto a scuola alla riscoperta delle tradizioni e dei sapori antichi. Il prodotto tipico è il prodotto di un luogo, che custodisce gelosamente i legami con le proprie origini e con la storia».

La zuppa gallurese conosce numerose varianti locali che cambiano di luogo in luogo. «Tra le varianti ne esistono alcune dove al posto del pane raffermo viene utilizzata la spianata o il pane carasau – proseguono dal Comune –. Spostandosi di pochi chilometri, vengono apportate variazioni che, pur non stravolgendo la ricetta base, conferiscono caratteristiche facili da cogliere al primo assaggio. A Tempio il fondo della teglia veniva foderato di fettine sottili di lardo, ad Aggius nella suppa cuata dei matrimoni viene aggiunto, appena sfornata, un ghisaddu di carne di vitello in rosso, a Monti non viene cotta nel forno ma con la fiamma del fornello. E a Bortigiadas, paese di confine, si usa il finocchietto selvatico come nella vicina Anglona. Secondo alcuni le origini della zuppa risalirebbero alla fine del diciottesimo secolo, naturalmente in Gallura, al tempo poco popolata, impervia e dedita all’allevamento dei bovini».

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