Sarà un capodanno da toccata e fuga
Tutto esaurito negli hotel e nei cenoni: clienti sardi, pochi turisti e le prenotazioni sono solo per una notte
ALGHERO. È un Capodanno da toccata e fuga. Il calendario non ha dato una grossa mano agli alberghi e alle attività ricettive squadernando l’ultimo giorno del 2013 proprio di martedì. Perché se è vero che le prenotazioni fioccano e le stanze e i posti a tavola ormai sono già tutti esauriti, è altrettanto vero che mercoledì la stragrande maggioranza degli ospiti è pronta a fare le valigie e rientrare a casa. Dicono al Green Hotel: «Già da qualche giorno abbiamo siamo al completo per il 31. La clientela è per il novanta per cento sarda. Si tratta perlopiù di giovani che provengono dal sud dell’isola. Lo si vede anche dal tipo di prenotazioni che abbiamo ricevuto: molte camere triple o addirittura quadruple. Ma la gente si ferma giusto il tempo di vedere gli spettacoli e i fuochi, per poi ripartire la mattina dopo».
Stesso trend per il Carlos V, che si è organizzato in vista del Cap d’Any. «Rispetto alle stagioni precedenti – dice Domenico Giorico – abbiamo assegnato le camere con largo anticipo. Infatti già tre giorni prima di Natale abbiamo esaurito le disponibilità per l’ultimo dell’anno». Anche il cenone è sold out. «In verità si tratta di un grosso buffet aperto dalle 20 alle 23. Viste le esperienze passate abbiamo preferito una soluzione meno impegnativa: ognuno può mangiare quando e quanto vuole, così da poter essere libero di uscire per tempo per assistere agli spettacoli e al concerto». Anche al Carlos V i clienti sono quasi tutti sardi e si fermano per una notte. Ma l’età questa volta è varia: «Anche se i Negrita possono avere un pubblico prevalentemente giovane – dice Giorico – per statistica abbiamo capito che non è mai un gruppo musicale a muovere la massa. Chi viene ad Alghero generalmente lo fa perché ha già deciso così, a prescindere dagli eventi di contorno». E la prova è il tutto esaurito anche all’Hotel Punta Negra, dove il Capodanno si trascorre interamente all’interno del locale, con il cenone, l’intrattenimento e la terrazza sui fuochi d’artificio. «Abbiamo una serie di ospiti fissi che da anni non ci tradiscono – dice Giorgio Maccioccu – tuttavia siamo dispiaciuti per altri clienti che risiedono oltremare, che ci hanno contattato da settimane e non sono riusciti a venire ad Alghero. Questo perché i collegamenti stanno diventando sempre più deficitari, i costi sono troppo alti e i trasporti stanno penalizzando tutte le attività turistiche. I visitatori esteri rappresentano una percentuale irrisoria, e anche dal Continente le prenotazioni sono esigue. Incide il fatto che l’ultimo dell’anno capita di martedì, ma ancora di più la mancanza di vettori per l’isola».