La Nuova Sardegna

Alghero

Mamme disperate occupano l'hotel Bellavista

di Andrea Massidda
Mamme disperate occupano l'hotel Bellavista

Alghero: il blitz di sette donne single senza casa e senza lavoro, con i loro bambini

20 marzo 2014
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Travolte dalla crisi economica non erano più in grado di pagare l’affitto. Per non parlare delle bollette della luce e dell’acqua. Nemmeno grazie agli esigui aiuti che con questi chiari di luna i servizi sociali del Comune riescono a elargire, potevano farcela. Così, ieri mattina, sette mamme single e disoccupate - tutte tra i 27 e i 45 anni - hanno messo in una borsa lo stretto necessario per sopravvivere e portandosi dietro i loro bambini si sono dirette verso l’hotel Bellavista, a Fertilia. Per occuparlo. Un gesto eclatante e drammatico dettato dalla disperazione. Ma tutto sommato comprensibile, considerato che le trenta camere di quell’albergo a tre stelle con vista mozzafiato sulla Riviera del Corallo sono completamente vuote da anni perché la struttura, attualmente di proprietà della Regione, è chiusa. E che alcune di queste donne, separate o ragazze-madri, si erano addirittura abituate a dormire in un’automobile. Una fotografia impietosa dei tempi che corrono.

Il blitz. Il blitz è scattato di prima mattina, quando le donne, armate di grande determinazione, hanno fatto irruzione nell’hotel con l’obiettivo di prendere possesso delle stanze. La struttura, praticamente abbandonata, si presentava sporca, è ovvio, ma a quanto pare soltanto il terzo piano sarebbe stato dichiarato inagibile dai vigili urbani, giunti poco dopo insieme con i carabinieri, che hanno identificato tutti i presenti. Va da sé che un’ordinanza di sgombero potrebbe essere imminente.

Comunque sia, in men che non si dica le mamme hanno cominciato a ripulire i bagni e le stanze del secondo piano, a fare i letti, ad allestire una sorta di angolo cottura con i fornellini a gas e a preparare un piatto di pasta per gli undici bambini. Manca l’acqua e ci si arrangia con i bidoni, mentre la luce è garantita da alcune lampade da campeggio.

I giochi. I piccoli, con l’ingenuità della loro tenera età, hanno vissuto questo improvviso trasloco quasi come un gioco, scorrazzando sorridenti da una parte all’altra dell’albergo: soltanto i più grandetti si sono probabilmente resi conto di quanto stesse effettivamente accadendo e forse soltanto dopo l’arrivo degli uomini in divisa (seppure molto discreti) e degli assistenti sociali.

L’unico uomo. Con queste madri disperate, a dire il vero c’è anche un uomo. Si chiama Mauro Monaco, ha 46 anni, è invalido al 90 per cento ed è stato licenziato per ben due volte in pochi mesi. “È vero, non ho figli - racconta - ma ho tre cani e non è che cambi molto: pure io ogni giorno devo fare i salti mortali per procurarmi da mangiare e il denaro per pagarmi un alloggio proprio non lo ho. Quando ti trovi in questa situazione non hai molta scelta”.

I drammi della povertà. Gli fa eco Roberta, 41 anni, un bambino in età scolare, senza un compagno. “Nella mia vita ho sempre lavorato - spiega - poi da un giorno all’altro mi sono ritrovata senza un’occupazione e non potevo più permettermi di pagare 500 euro di affitto al mese più il condominio. Sì, insomma, ci sono dei momenti in cui da madre ti trovi davanti a un bivio tremendo: dare i soldi al padrone di casa o portare qualcosa a tavola per sfamare i tuoi figli. E allora mi piacerebbe che chi magari adesso è pronto a criticare questa azione, prima di esprimere sentenze si chieda bene che cosa farebbe se fosse nei nostri panni”.

Ad Alghero sono tante le famiglie che si trovano in situazioni disagiate, talvolta insostenibili. E non è da escludere che le mamme che ieri hanno occupato il Bellavista saranno raggiunte da altre persone disperate. Gli assistenti sociali fanno quello che possono e i tagli di risorse alle amministrazioni comunali non giovano alla risoluzione dei problemi. Stamattina lo staff del dirigente comunale Giansalvo Mulas tornerà nell’hotel. Ma nessuno è disposto ad andar via.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative