La Nuova Sardegna

Alghero

Nasce un comitato: «Basta, giù le mani dalla vita notturna»

di Gian Mario Sias
Nasce un comitato: «Basta, giù le mani dalla vita notturna»

Già raccolte 50 adesioni tra discoteche, bar, dj e artisti «L’intrattenimento significa turismo e sviluppo per tutti»

12 luglio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. «Giù le mani dalla movida algherese». È il grido di battaglia lanciato da Luca Barbagallo, Valdo Di Nolfo, Marco Cassitta, Stefano Idili e Gianluca Dedola. Sono loro i promotori del “Comitato per Alghero”, che nel giro di pochi giorni ha già raccolto l’adesione di una cinquantina tra discoteche, locali notturni, bar, dj, musicisti, gestori e organizzatori di eventi.

Nel manifesto programmatico con cui annunciano la nascita del comitato, i cinque ideatori della grande alleanza in nome dell’intrattenimento e della vita notturna di Alghero usano toni pacati e parole pesate con il bilancino, ma è chiaro che la loro è una vera e propria dichiarazione di guerra contro le azioni messe in atto in questi mesi per silenziare la Riviera del corallo. Memori di quello che Alghero ha rappresentato in tema di divertimento, spettacolo e turismo giovanile, i titolari vecchi e nuovi della movida cittadina provano a fare quadrato contro un’improvvisa ondata di provvedimenti e di dichiarazioni d’intenti che lasciano presagire un’estate di controlli e di polemiche. Un po’ come tutte le estati precedenti, in fondo, perché anche l’anno scorso non sono mancate le feste in spiaggia saltate all’ultimo momento, i concerti rinviati, i locali chiusi e così via. Luca Barbagallo, dj e titolare dell’Arca, rinomato “music bar” del lungomare Dante, Valdo Di Nolfo, politico, ex consigliere comunale e organizzatore di eventi, Marco Cassitta, organizzatore eventi, gestore e venditore di servizi, Stefano Idili, dj, organizzatore di eventi e giornalista, Gianluca Dedola, dj e gestore: la composizione non potrebbe essere più eterogenea, a dimostrazione del fatto che la nascita del Comitato non è un’azione politica in senso stretto, ossia un atto di protesta contro l’amministrazione, ma il tentativo, sin qui rimasto sulla carta o sui profili facebook, di mettere insieme tutti i rappresentanti di un comparto economico per una battaglia che è anzitutto culturale. «Per il bene di Alghero abbattiamo steccati, vecchie logiche e stupide divisioni – annunciano – per far sentire alla città e a chi l’amministra il punto di vista di chi, da anni, si occupa di cultura e intrattenimento, dunque di sviluppo e di turismo». Sognano di vedere Alghero primeggiare di nuovo, ma non potrà accadere in presenza di «politiche a dir poco discutibili, non certamente a vantaggio della crescita di questi settori, con vette di assolutismo contro ogni forma, o quasi, di intrattenimento».

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative