Alghero, raccolte 5mila firme per salvare l’aeroporto
Mobilitazione dell’intero centrodestra per far pressione sulla Regione. Per il segretario Andrea Delogu «le risorse per i low cost vanno sbloccate subito»
ALGHERO. «Abbiamo raccolto 5mila firme in pochi giorni, per far sentire chiara e forte la voce dei cittadini, Alghero non vuole che si condanni a morte l’aeroporto e che si rinunci alle ricadute economiche del sistema dei low cost, abbandonando il territorio a se stesso». È il grido di battaglia di Forza Italia, che intende battere il ferro finché è caldo, ma nella Riviera del corallo è un coro pressoché unanime. Dopo il blitz bipartisan di Cagliari, in occasione della discussione sulla mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, prosegue nei negozi e negli esercizi pubblici che hanno aderito, la raccolta delle firme «contro questa politica scellerata della Regione, che sta facendo morire l’aeroporto di Alghero e l’economia dell’intero Nord Ovest Sardegna», come spiega il segretario cittadino Andrea Delogu.
«Continuiamo questa battaglia proseguiremo con la raccolta delle firme in tutto il territorio – spiega Delogu – perché siamo stanchi degli annunci, buoni solo a calmare gli animi». Secondo i promotori della petizione, «le risorse per i voli low cost vanno sbloccate immediatamente, non si può perdere un ulteriore minuto, occorre attivare il nuovo sistema di finanziamenti, occorrono idee e coraggio, non immobilismo». L’invito è a proseguire compatti.
«Affrontiamo questa battaglia ancora tutti insieme, coinvolgiamo ancora di più i cittadini – è la proposta – sbattiamo sul tavolo della Regione una caterva di firme, dobbiamo salvare Alghero». Un appello all’unità arriva anche dagli esponenti dell’opposizione Maria Grazia Salaris, Monica Pulina, Emiliano Piras, Alessandro Nasone e Mario Conoci. «Diamo seguito all’impegno profuso da novembre contro lo scippo dei voli low cost, senza guardare alle appartenenze ma col solo obiettivo di difendere la nostra città e il territorio da una ingiustizia colossale», dicono. A Cagliari, raccontano, «abbiamo toccato con mano il distacco profondo fra il “palazzo” e la realtà, purtroppo alcuni consiglieri di questo territorio hanno preferito allinearsi alla propria maggioranza senza spendere una parola in difesa del territorio».
I cinque sono delusi anche dal comportamento del fronte di amministratori locali che ha inneggiato alla lotta e poi si è ritirato. «La grande riunione di molti consigli comunali sardi a Cagliari, annunciata solo qualche giorno fa nell'incontro a Lo Quarter, è svanita e ieri il consiglio comunale di Alghero si è riunito da solo, con i lavoratori della Sogeaal e alcuni concittadini», è la riflessione. «Chiediamo al sindaco di non disperdere quella iniziativa e di lavorare davvero perché si realizzi quella grande unione che è mancata e che invece può contribuire a scuotere il sonnolento e distaccato palazzo del potere regionale».