La Nuova Sardegna

Alghero

L’«effetto Ryanair» punisce gli hotel

di Gian Mario Sias
L’«effetto Ryanair» punisce gli hotel

I dati Federalberghi: calo di presenze straniere del 10 per cento, tiene il mercato nazionale. Turisti più propensi a spendere

03 settembre 2016
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ALGHERO. Il crollo dei collegamenti aerei nell’aeroporto “Riviera del corallo”, soprattutto di quelli internazionali, si fa sentire anche sui bilanci delle strutture ricettive di Alghero e del territorio provinciale. È l’indicazione che arriva da Federalberghi Confcommercio Nord Sardegna sulla base dei dati forniti da 33 strutture alberghiere tra Alghero, Sassari, Stintino, Valledoria e Castelsardo. Oltre un terzo delle 92 iscritte alla più numerosa e rappresentativa associazione di categoria, i cui uffici hanno appena finito di elaborare i numeri relativi al mese di luglio e riguardanti l’indice di riempimento dei posti letto in esame, analizzati anche rispetto ai dati di un anno fa, che consente di valutare senza equivoci l’occupazione reale delle strutture ricettive alberghiere.

Ad Alghero sono stati presi in esame 2.364 posti letto al giorno, per un totale mensile di 73.284. Ebbene, in questo lasso di tempo gli arrivi nazionali sono stati 4.042, quelli internazionali 8.514. Complessivamente, le presenze nazionali sono arrivate a 14.161, mentre quelle straniere a 46.777. Quello italiano si conferma dunque il primo mercato con un 23,24% di presenze, che segna una ripresa rispetto allo scorso triennio. Le presenze internazionali si fermano invece al 76,76% contro l’86,93% del 2015. Oltre dieci punti percentuali in meno, una perdita pesante che «è con tutta probabilità riconducibile alla perdita consistente di arrivi in aeroporto», come commenta il presidente territoriale di Federalberghi, Stefano Visconti.

Unendo i dati relativi al mercato nazionale e a quello internazionale, l’indice di occupazione dei letti per luglio 2016 è dell’83,15% contro l’85,92% di dodici mesi prima: tutto sommato, il calo patito dagli alberghi della Riviera del corallo è contenuto. Si tratta comunque di numeri su cui riflettere, anche alla luce di quanto accaduto nel Golfo dell’Asinara. Qui i posti letto esaminati sono 1.246 al giorno, per un totale di 38.626 letti disponibili in un mese. Gli arrivi nazionali sono stati 3.229, quelli internazionali 3.483, le presenze da mercato italiano 11.805, mentre quelle da mercati esteri 29.100. La percentuale di presenze italiane è quindi del 40,57%, quella estera del 59,43%. Colpisce il dato, in netto incremento rispetto all’anno precedente, delle presenze straniere, che passano dal 46,55% targato luglio 2015 all’attuale 59,43%, segnando il sorpasso ai danni del mercato italiano. Il coefficiente di occupazione letti, dato di sintesi saliente, si porta all’attuale 75,34%, in miglioramento sensibile rispetto all’omologo precedente, che si era fermato al 67,80%. Insomma: ad Alghero, senza il “fattore Ryanair”, calano le presenze complessive e il mercato internazionale, nel resto del territorio le presenze crescono grazie all’aumento di stranieri. Tuttavia, come osserva lo stesso Visconti, «il trend sembra quello di un miglioramento del target clientelare medio, più propenso alla spesa che non nel recente passato». Per valutare il reale effetto prodotto dalla mancanza di Ryanair, occorrerà attendere i dati di agosto e settembre. «Secondo l’assessorato regionale del Turismo, il resto della Sardegna cresce di oltre dieci punti percentuali – conclude Visconti – è evidente che qualcosa ha penalizzato il nostro territorio».

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