La Nuova Sardegna

Alghero

Pirisi (Pd): «Approviamo subito il Puc»

di Gianni Olandi
Pirisi (Pd): «Approviamo subito il Puc»

Il capogruppo chiede regole certe anche per fugare i dubbi sugli insediamenti ipotizzati a Maria Pia e Calabona

24 gennaio 2017
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ALGHERO. L’argomento sta vivacizzando il mondo politico algherese, senza distinzione tra maggioranza e opposizione, per la portata dei contenuti e le dimensioni socio-economico e ambientali degli interventi. Si parla di Maria Pia e Calabona , la prima a nord della città tra il mare e lo stagno del Calik, la seconda a sud sulla fascia costiera di Calabona. La prima oggetto di progettualità per insediamenti alberghieri, la seconda con previsioni di lottizzazioni edilizie residenziali. E' il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Mimmo Pirisi, a porre un problema politico per una migliore comprensione dei due interventi.

«Il vecchio Prg individua a Maria Pia una zona F alberghiera – comincia Pirisi – tant'è che la stessa Regione finanzia e realizza il Palazzo dei Congressi che doveva essere riferimento per la ricettività congressuale. Ma il successivo Ppr dispone che nessun intervento venga realizzato in assenza dei Puc territoriali ». Tesi ribadita dai tecnici regionali ai rappresentanti del Comune di Alghero in occasione di una recente visita a Cagliari nell’assessorato all'Urbanistica.

Per quanto riguarda Calabona la vicenda è stata recentemente oggetto di una sentenza della Corte di Cassazione che ha di fatto sconfessato il Comune che rilasciò la concessione edilizia alle “pagode” sul colle. Concessione che invadeva di circa due metri i confini danneggiando in tal modo una progettualità adiacente di 36 lottizzazioni.

Ed è stato uno dei lottizzanti, l'imprenditore Giancarlo Scognamillo, a dare corso a una battaglia legale durata circa 30 anni e conclusasi con le sentenza di condanna del Comune. Recentemente il consiglio comunale si è occupato, deliberando favorevolmente, sulla interpretazione autentica del Prg per la zona C di Calabona .

«La mia è una valutazione di tipo politico – aggiunge Pirisi – e proprio per una migliore comprensione della vicenda e contestualmente per mantenere un atteggiamento equilibrato e libero da ogni tipo di pressione. Mi chiedo se anche per la zona di Calabona, che si trova anch’essa a ridosso del mare, non si debba prendere in considerazione l’analogo percorso dei vincoli del Piano paesistico regionale compreso l’obbligo di attendere la realizzazione del Puc territoriale per affrontare nel merito ogni tipo di insediamento».

Il quesito posto da Pirisi, in una visione politica e non tecnica, apre a un’altra riflessione non secondaria, quasi una curiosità per l’urbanistica catalana: perché non sottopporre anche Maria Pia a una interpretazione autentica ?

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