La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, bufera in Comune per Maria Pia: il Riesame conferma tutti i gravi indizi

di Nadia Cossu
Alghero, bufera in Comune per Maria Pia: il Riesame conferma tutti i gravi indizi

Il tribunale della libertà riferendosi all’ex vicesindaco Usai: «Chiara la volontà di assegnare l’impianto sportivo a Cuccureddu»

08 luglio 2017
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ALGHERO. I «gravi indizi di colpevolezza» restano tutti, ciò che «difetta» sono invece le esigenze cautelari. Per i giudici del Riesame, in sintesi, non c’era alcuna ragione che giustificasse la permanenza agli arresti domiciliari per il vicesindaco di Alghero Antonello Usai, il dirigente Giansalvo Mulas e l’impiegato Giancarlo Chessa. Né era necessario il divieto di dimora disposto dal gip di Sassari per Antonello Cuccureddu (l’ex campione della Juve) e per suo nipote Efisio Balbina. Tutte misure disposte dal gip di Sassari lo scorso 10 giugno nell’ambito dell’inchiesta sulla turbativa d’asta che secondo la Procura avrebbe condizionato l’esito dell’affidamento in concessione per sei anni dell’impianto sportivo di Maria Pia. Struttura che era stata alla fine affidata all’associazione dilettantistica di Cuccureddu, a discapito della concorrente Alguerugby di Francesco Serio. Sono state depositate ieri le motivazioni del tribunale della libertà che il 23 giugno aveva annullato l’ordinanza del gip per ciò che riguardava le posizioni di Cuccureddu e Balbina, mentre aveva revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari applicata nei confronti di Usai, Mulas e Chessa disponendo che venissero immediatamente messi in libertà

Nelle motivazioni i giudici del Riesame (presidente Giancosimo Mura, a latere Elena Meloni e Sergio De Luca) scrivono nero su bianco: «Deve rilevarsi che la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, non contestata dai difensori degli indagati, risulta in maniera evidente oltre che dal contenuto delle intercettazioni telefoniche e ambientali, dai documenti acquisiti nel corso delle indagini e dalle sommarie informazioni rese da Francesco Serio, vicepresidente della “A.s.d. Alguerugby”».

Elementi di prova dai quali emerge «la chiara volontà del vicesindaco Usai di assegnare in concessione l’impianto sportivo di Maria Pia alla società di Cuccureddu e la sua continua e pressante opera di induzione nei confronti dei membri della commissione di gara Mulas e Chessa finalizzata a conseguire il risultato voluto». E per quanto riguarda questi ultimi «emerge come abbiano ceduto a tali pressioni e come con le loro condotte abbiano illecitamente indirizzato la procedura del bando pervenendo al risultato voluto da Usai». Poi passano a Cuccureddu e Balbina spiegando come risulti «sulla base delle intercettazioni elencate dal gip che i due fossero pienamente consapevoli della volontà di Usai di favorire la loro società nella procedura di gara e che fornirono il loro contributo casuale alla turbativa della procedura».

Ma, precisato tutto questo, il Riesame aggiunge che «difettano le esigenze cautelari». Perché non c’è il rischio di inquinamento delle prove considerato che «tutto il materiale probatorio è interamente nelle mani del pm». Non sussiste nemmeno il pericolo di condizionamento di testimoni visto che «l’unico elemento di prova di natura “dichiarativa” è costituito dalle sommarie informazioni rese da Francesco Serio» e, dal momento che Usai si è dimesso, «deve escludersi che Serio, non ricoprendo più Usai alcuna carica pubblica, possa sentirsi minacciato e per questo possa essere spinto a non confermare in giudizio le proprie accuse».

Su Cuccureddu e Balbina – e la possibilità che reiterino il reato – il Riesame cita un episodio in particolare: «Quando Mulas propose loro di contattare i rappresentati dell’Asd Alguerugby per spingerli ad abbandonare la gara, entrambi, consapevoli della gravità del suggerimento si rifiutarono categoricamente, con ciò dimostrando di non essere pronti a tutto pur di ottenere l’aggiudicazione del campo sportivo».


 

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