La Nuova Sardegna

Alghero

Niente Pos: alle grotte solo con i contanti

di Gianni Olandi
Niente Pos: alle grotte solo con i contanti

Boom di accessi ma non mancano i disagi per i turisti che vogliono conoscere le meravigliose “sale” carsiche di Nettuno

13 agosto 2017
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ALGHERO. Rappresentano da decenni il grande polo di attrazione della Riviera del Corallo e anche in questa estate le Grotte di Nettuno non hanno mancato di svolgere quella straordinaria funzione di richiamo per i turisti. Le prime indicazioni sui flussi via mare e via terra lasciano intendere a una grande stagione di traffico per raggiungere i circa 4 chilometri di grotte sotterranee che si trovano nel complesso carsico che domina il golfo di Alghero.

A differenza del passato, quest’anno i visitatori che raggiungono il grande piazzale dal quale si accede alla Escala del Cabirol trovano una accoglienza migliore per quanto riguarda l’igiene: l’area è sottoposta a frequente ritiro dei rifiuti, si trovano i cestini, e di conseguenza l’immagine complessiva ne ha tratto vantaggio. Sarà per il cambio della gestione dell’appalto della nettezza urbana ma probabilmente anche perchè dal Parco di Porto Conte, nel cui territorio ricadono appunto le Grotte, viene esercitato un controllo costante.

Gli ingressi all’antro di Nettuno fruttano alla amministrazione comunale, e soprattutto alla Fondazione Alghero, qualcosa come due milioni di euro all’anno che rappresentano una importante risorsa sia per il mantenimento della stessa Fondazione, a cominciare dal personale, e sia perché consentono disponibilità finanziarie per le attività di supporto al turismo con l’organizzazione di eventi di richiamo. Un business importante quindi, che però meriterebbe maggiori attenzioni su fronti diversi. A cominciare dalla mancanza di un Pos per il pagamento del biglietto di ingresso dalla Escala del Cabirol con carte di credito o bancomat. Strumento di incasso che sarebbe utilissimo per lo stesso governo dei flussi di denaro in entrata, perfino sul piano della contabilizzazione e della sicurezza, ma che inspiegabilmente non è stato mai adottato.

Succede così che turisti che si presentano con la carta di credito vengono rimandati indietro, si paga solo in contanti. Per i malcapitati che non vogliono rinunciare alla visita alle grotte è quindi necessario rientrare verso Fertilia o Santa Maria La Palma per prelevare dai bancomat. Un disagio che potrebbe essere loro evitato sempre nel solco delle attività di supporto e accoglienza che debbono essere esercitate nei confronti dei turisti. Il Pos, per disposizione governativa, dovrebbe essere a breve obbligatorio.

Altra questione irrisolta da sempre quella degli spazi riservati ai parcheggi sul piazzale. Sono troppo limitati per ospitare i flussi di auto in arrivo e così succede che molti automobilisti praticano la sosta fai da te compromettendo la viabilità di accesso e spesso determinando ingorghi e lunghe code in attesa. Va anche detto che questo tipo di parcheggio selvaggio determina seri problemi alla circolazione soprattutto se si dovesse operare in situazioni di emergenza nel caso di incendi o transito di ambulanze. Da qualche anno si parla della possibilità di realizzare più a valle, nell’area del Parco, un vasto parcheggio da dove potrebbe operare un servizio navetta continuativo per accompagnare i turisti sul piazzale di Capo Caccia e quindi alla Escala del Cabirol. Un argomento sul quale si trovano ampie convergenze e che potrebbe creare qualche posto di lavoro seppure a solo carattere stagionale. Una soluzione che potrebbe essere gestita dal Parco o dalla Fondazione magari attraverso una coop giovanile.

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