I Riformatori chiudono a Bruno
Il partito di Pietrino Fois al sindaco: «La nostra proposta non è stata recepita»
20 agosto 2017
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ALGHERO. «Lo dicono i fatti, la nostra proposta non è stata recepita, il sindaco non ha saputo creare nei partiti di maggioranza e di minoranza il clima necessario, continua a esercitare il proprio mandato unicamente proteso a ricercare con ogni mezzo e con chiunque si renda disponibile i numeri necessari a resistere sullo scranno più alto di via Columbano, non importa con chi, non importa con quale maggioranza, non importa con quale programma». I Riformatori Sardi di Alghero sbattono la porta in faccia a Mario Bruno. La loro proposta di una sorta di “amministrazione controllata” per «mettere il sindaco sotto tutela per il tempo strettamente necessario a compiere quattro o cinque operazioni condivise e individuate da tutti come prioritarie e indifferibili per l’interesse generale della comunità, e poi andare senz’altro a votare», aveva dato adito a «qualche fantasiosa e strumentale interpretazione», stavolta pesano le parole, una a una.
Lo scopo era «di scongiurare un commissariamento tout court del Comune», spiegano. Ma alla luce dei fatti più recenti, «i consiglieri di opposizione, che sono ormai una maggioranza, vadano dal notaio a rimettere nelle sue mani le loro dimissioni oppure, senza tatticismi, assenze e astensioni strategiche, l’11 settembre vadano a votare no al bilancio», è l’appello.
A chi teme che possa succedere qualcosa di drammatico, ricordando la coincidenza con l’attacco alle Torri Gemelle di New York, i Riformatori assicurano che non accadrà niente. «Andrà semplicemente a casa un parricida politico seriale – è l’affondo – come ben sa Stefano Lubrano, come ben sanno in casa Pd, dove si spera che ci penseranno mille volte prima di ricascarci, e come ben sanno gli algheresi, traditi sull’altare del prioritario interesse politico personale». (g.m.s.)
Lo scopo era «di scongiurare un commissariamento tout court del Comune», spiegano. Ma alla luce dei fatti più recenti, «i consiglieri di opposizione, che sono ormai una maggioranza, vadano dal notaio a rimettere nelle sue mani le loro dimissioni oppure, senza tatticismi, assenze e astensioni strategiche, l’11 settembre vadano a votare no al bilancio», è l’appello.
A chi teme che possa succedere qualcosa di drammatico, ricordando la coincidenza con l’attacco alle Torri Gemelle di New York, i Riformatori assicurano che non accadrà niente. «Andrà semplicemente a casa un parricida politico seriale – è l’affondo – come ben sa Stefano Lubrano, come ben sanno in casa Pd, dove si spera che ci penseranno mille volte prima di ricascarci, e come ben sanno gli algheresi, traditi sull’altare del prioritario interesse politico personale». (g.m.s.)