La Nuova Sardegna

Alghero

Un “Ecostello” nel cuore del Parco

di Gianni Olandi
Un “Ecostello” nel cuore del Parco

Grazie a fondi regionali, il vecchio carcere di Tramariglio verrà trasformato in una struttura ricettiva da 70 posti letto

10 settembre 2017
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ALGHERO. «Il parco di Porto Conte deve diventare anche un'impresa. Alle dinamiche scientifiche, divulgative e di protezione ambientale, debbono seguire attività produttive in grado di consolidare la situazione economica dell'ente». Cosi Gigi Cella, presidente della riserva naturale che ha messo su casa nell’ex penitenziario di Tramariglio, vede il futuro di quella straordinaria realtà nata il secolo scorso con l’obiettivo di creare anche promozione turistica e ricadute economiche sul territorio. La tesi del presidente è supportata anche da elementi e progettualità concrete. «Abbiamo già svolto un primo investimento per circa 250 mila euro nella villetta dell’ex direttore del penitenziario a Tramariglio oggi trasformata in struttura ricettiva con una capacità di 12 posti letto – aggiunge – che a cominciare dal prossimo anno andrà a regime, entrando ufficialmente come impianto destinato ad accogliere soggiorni per un bacino di utenza che ha a cuore l’ambiente».

Un primo passo di proporzioni contenute ma che precede un altro intervento decisamente più corposo. «Abbiamo definito tutta la parte tecnico-burocratica riguardante un bene immobile di nostra proprietà che è l’ex carcere di Porticciolo. Una struttura ampia, solida, che ora, grazie a un finanziamento regionale di un milione di euro, procedere a riqualificare per realizzare un Ecostello, impianto che potrà disporre di 65/70 posti letto, con camere singole tutte dotate di servizi, e sempre finalizzato a chi vuole trascorrere le proprie vacanze in un contesto decisamente particolare quale è quello di una riserva naturale».

L'Ecostello comincerà a vivere la sua trasformazione all’inizio del 2018, anno nel quale dovrà essere completato e reso operativo. «Per quella che possiamo già definire la nostra offerta ricettiva nel cuore del parco – precisa Gigi Cella – dobbiamo decidere, e lo faremo a breve, il criterio di gestione. O quella diretta, con nostre risorse umane e professionali, o l’affidamento in concessione attraverso bandi pubblici che prevederanno un canone di locazione destinato al Parco. Un argomento complesso e delicato che dobbiamo approfondire nel merito, con il direttore Mariani e il consiglio di amministrazione e naturalmente l'assemblea del Parco».

Il percorso di inserire la riserva naturale in un contesto ricettivo, e produttivo, sembra guardare molto lontano. Da anni si attende infatti che il ministero della Difesa trasferisca i suoi beni inseriti nell’area del Parco alla Regione. Un patrimonio immobiliare consistente e prezioso. Dalla casermetta di Punta Giglio, dalla quale si gode un panorama unico, a tutti gli altri impianti presenti nel parco in completo stato di abbandono. «Il recupero di quel patrimonio – sottolinea il presidente di Casa Gioiosa – avrebbe intanto un assoluto valore culturale e storico, ma consentirebbe di disporre di una consistente serie di strutture che potrebbero avere un utilizzo diversificato, senza escludere quello ricettivo».

A Tramariglio si guarda dunque lontano, facendo proprio il concetto che le risorse pubbliche non possono rappresentare la sola risorsa gestionale con la quale mandare avanti il parco. «La nostra offerta ricettiva – conclude Gigi Cella – per la particolare tipologia della nostra potenziale utenza, avrebbe una stagionalità di 12 mesi all’anno. Nel corso dell'anno infatti, ogni stagione vissuta nel parco è un evento della natura per suo conto, con enormi capacità di richiamo. È evidente che, a cominciare dallo stesso parco, andrà svolta una azione promozionale internazionale con il coinvolgimento dei riferimenti istituzionali locali e regionali».



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