La Nuova Sardegna

Alghero

Ostruito il canalone “salvacittà”

di Gianni Olandi
Ostruito il canalone “salvacittà”

La struttura realizzata dopo l’alluvione del 1992 rischia di non riuscire a far fronte alle emergenze

14 settembre 2017
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ALGHERO. Il canalone realizzato alla periferia della città, nella zona a sud, costituisce un’opera idraulica di vitale importanza per garantire un minimo di sicurezza a fronte di precipitazioni atmosferiche piuttosto consistenti.

L’opera venne realizzata dopo l’alluvione del 1992, provocata da piogge di portata eccezionale, che confluendo a valle dalle colline di Villanova Monteleone, prive di qualsiasi ostacolo, avevano investito la città provocando danni ingenti soprattutto al settore commerciale. Dalla realizzazione del canalone, l’area urbana a sud è stata protetta anche in presenza di eventi meteorici consistenti. Il flusso delle acque piovane infatti viene raccolto e deviato in prossimità del ponte di Calabona dove confluisce in mare.

Ma è evidente che per svolgere la propria funzione il canale in questione deve essere sottoposto a continue manutenzioni e soprattutto sgomberato da qualsiasi presenza che possa rappresentare un ostacolo per il flusso delle acque.

Ma l’attuale situazione non sembra proprio corrispondere a questa condizione: nel canale infatti è sorta una vera e propria foresta di vegetazione mediterranea (ben visibile nella foto), che ostruisce il passaggio creando legittimo allarme nel caso di piogge consistenti.

Inoltre, e in questo caso si tratta di gesti incivili, non è raro che nel canalone qualcuno conferisca rifiuti di ogni genere, compresi anche quelli ingombranti.

La colpevole trascuratezza verso questo tipo di strutture idrauliche rappresenta un fatto piuttosto grave e la tragedia di Livorno rappresenta un drammatico esempio sulle conseguenze che si possono verificare.

L’attuale situazione, come segnala Roberto Barbieri, rappresentante di Legambiente, riduce infatti vistosamente gli standard di sicurezza rappresentati dalla presenza del canalone.

Si pongono quindi diversi interrogativi sull’attenzione che viene posta dall’amministrazione comunale verso questo tipo di interventi di manutenzione da adottare con continuità secondo una programmazione precisa e funzionale, soprattutto al termine della stagione estiva, quando è facile prevedere l’arrivo delle piogge, improvvise e spesso al centro di fenomeni temporaleschi violenti.

Tra l’altro va osservato che la zona è interessata da insediamenti abitativi piuttosto consistenti, un elemento non certo secondario e che contribuisce a innalzare ulteriormente il potenziale pericolo per la popolazione residente.

Non è stato chiarito al momento se questo tipo di servizio debba essere svolto dalla società che gestisce l’igiene urbana, sempre che sia previsto nel capitolato di appalto, o se si tratta invece di una competenza specifica del settore Lavori pubblici manutenzionidel Comune. È invece certo che il canalone nella attuale condizione non appare in grado di svolgere adeguatamente le sue funzioni di raccolta delle acque piovane a protezione della città.

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