La Nuova Sardegna

Alghero

«Perché il circo sì e le granite no?»

«Perché il circo sì e le granite no?»

Piazza Sulis, si anima il dibattito sulla fruizione comune degli spazi pubblici

20 settembre 2017
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ALGHERO. Il teorema è più o meno questo: se in quella piazza ci può stare un circo, ci possono tornare anche le grattachecche. Potere dei social, della litigiosità e della politica. Da diversi mesi i commercianti di piazza Sulis lamentano le condizioni da far west, in particolare, del tratto compreso tra l’edicola, l’istituto alberghiero e via Kennedy. Motorini parcheggiati ovunque, pedoni a rischio, sensi unici non segnalati, ztl segnalata due volte, per spiazzare i visitatori, spartitraffico a forma di rotatoria, per confondere le idee. Ma gli appelli alle regole, alla sicurezza e al decoro della piazza sono caduti nel vuoto. C’è voluto lo chapiteaux del Circo Paniko, una delle più famose compagnie di circo contemporaneo d’Italia, il cui spettacolo sta strabiliando tutti e sta registrando il tutto esaurito ogni sera, per riaprire il dibattito sul destino di quel mega-posteggio per due ruote, mai autorizzato e mai segnalato, ma tollerato. Su facebook la protesta è stata prima contro il tendone giallo: brutto, fuori contesto, inadatto al salotto buono della città, dicono i contestatori per difendere la piazza in cui ogni sera trovano posto centinaia di moto. Poi è arrivata la politica sui tasselli utilizzati dalla compagnia artistica per fissare la struttura a terra: fuori regolamento, tasselli troppo grossi, e comunque troppi, rovinano la piazza. A niente sono servite le rassicurazioni degli organizzatori sugli impegni, messi nero su bianco, a ripristinare lo status quo a fine rassegna. Ultima, ma certo non per originalità, interviene l’imprenditrice che dal 1994 al 2003 in quella piazza aveva posizionato, con tutte le autorizzazioni del caso, un chiosco per la vendita delle granite ai gusti assortiti di frutta e menta. «Il “Grattachecche” ha sempre operato in piazza Sulis con regolare autorizzazione, ma con il cambio della giunta l’attività era stata spostata per motivi architettonici e paesaggistici – spiega la diretta interessata – l’amministrazione comunale di allora non aveva più intenzione di occupare la piazza con alcuna struttura, ma visto che quella nuova ha dimostrato un’apertura al cambiamento, chiedo la ricollocazione della mia attività». Il tenore del dibattito è ancora un po’ basso, ma finalmente il confronto sulla fruizione comune degli spazi pubblici prende forma.

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