condanna confermata in cassazione
Omicidio di Maristella, Iacono sconterà 10 anni
La Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Dimitri Alessandro Iacono, 26 anni, algherese, per ottenere la riforma della sentenza di condanna per l’omicidio di Agostino Salis
22 settembre 2017
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ALGHERO. «La sentenza ha fornito adeguata ragione non soltanto della dimostrata qualità di Iacono di concorrente nell’omicidio, ma anche della sua qualità di concorrente in esso a pieno titolo e non quale concorrente anomalo». Con queste parole, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Dimitri Alessandro Iacono, 26 anni, algherese, per ottenere la riforma della sentenza di condanna a dieci anni di reclusione per l’omicidio di Agostino Salis. L’uomo venne massacrato di botte a Maristella, nella notte tra il 17 e il 18 febbraio del 2014, al culmine di una lite.
Per l’omicidio, oltre Iacono, è stato condannato a quindici anni di reclusione anche Antonio Soddu che, secondo la ricostruzione del brutale episodio, ne fu anche l’autore materiale perché considerava la vittima responsabile di un furto subito qualche tempo prima.
Secondo la difesa di Dimitri Iacono, invece, la sola presenza del giovane sulla scena dell’omicidio c non provava la sua partecipazione al delitto. Il giovane sarebbe stato, insomma, un testimone passivo del pestaggio mortale. Come secondo argomento del loro ricorso, gli avvocati difensori Mariano Mameli ed Elias Vacca avevano chiesto che il ruolo di Dimitri Iacono venisse considerato come un concorrente anomalo di un delitto commesso da Antonio Soddu.
Di diverso avviso i giudici della Cassazione che hanno respinto entrambi i motivi del ricorso e hanno confermato la sentenza emessa dalla corte d’assise d’appello di Sassari il 20 novembre del 2015. Le motivazioni della sentenza, emessa nel luglio scorso, sono state depositate nei giorni scorsi dai giudici della prima sezione penale della Suprema Corte, presieduta da Maria Stefania Di Tomassi. Il procuratore generale Di Leo aveva chiesto ai giudici di respingere il ricorso.
Per l’omicidio, oltre Iacono, è stato condannato a quindici anni di reclusione anche Antonio Soddu che, secondo la ricostruzione del brutale episodio, ne fu anche l’autore materiale perché considerava la vittima responsabile di un furto subito qualche tempo prima.
Secondo la difesa di Dimitri Iacono, invece, la sola presenza del giovane sulla scena dell’omicidio c non provava la sua partecipazione al delitto. Il giovane sarebbe stato, insomma, un testimone passivo del pestaggio mortale. Come secondo argomento del loro ricorso, gli avvocati difensori Mariano Mameli ed Elias Vacca avevano chiesto che il ruolo di Dimitri Iacono venisse considerato come un concorrente anomalo di un delitto commesso da Antonio Soddu.
Di diverso avviso i giudici della Cassazione che hanno respinto entrambi i motivi del ricorso e hanno confermato la sentenza emessa dalla corte d’assise d’appello di Sassari il 20 novembre del 2015. Le motivazioni della sentenza, emessa nel luglio scorso, sono state depositate nei giorni scorsi dai giudici della prima sezione penale della Suprema Corte, presieduta da Maria Stefania Di Tomassi. Il procuratore generale Di Leo aveva chiesto ai giudici di respingere il ricorso.