La Nuova Sardegna

Alghero

Allarme alloggi popolari in città 441 famiglie in attesa di una casa

di Gianni Olandi
Allarme alloggi popolari in città 441 famiglie in attesa di una casa

L’ultima assegnazione risale al 2015 quando vennero consegnati 10 appartamenti a Sa Segada Silenzio anche sul progetto di edilizia sociale da oltre tre milioni di euro finanziati dalla Regione

19 ottobre 2017
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ALGHERO. L’ultima assegnazione di alloggi in regime di edilizia sociale risale al 2015 quando vennero assegnati i dieci appartamenti realizzati a Sa Segada. Consegne avvenute dopo un tribolato percorso che, partito nel 2011 – siamo nella seconda parte del della legislatura bis di Marco Tedde – ha vissuto situazioni decisamente anomale in quanto il cantiere, a opere già finite, era regolarmente visitato dai vandali e dai ladri di rame.

Dieci alloggi che non sono certo in grado di soddisfare il fabbisogno abitativo di una città di oltre 40mila abitanti e che vanta una graduatoria, stando a quella definita nel 2015, di 441 famiglie in attesa di una casa. Una situazione difficile a fronte della quale si registrano, a oggi, soltanto annunci ricchi di ottimismo come nel caso dei 40 appartamenti suddivisi nelle zone di Caragol e Carrabuffas che al termine del 2015 venivano definiti «in dirittura di arrivo».

Sempre all’epoca si faceva riferimento alla progettazione definitiva, al bando di gara e veniva annunciata perfino la data di consegna: il 2016. Ancora con il sistema degli annunci erano stati evidenziati finanziamenti regionali per Area, l’ente che si occupa dell’edilizia sociale, pari a 3 milioni e 600mila euro. Ma dopo qualche anno di attesa non si hanno elementi certi nonostante quella progettualità facesse riferimento alla realizzazione di 28 nuovi appartamenti. C’è stato anche un altro tentativo per reperire alloggi: quello di fare riferimento al mercato immobiliare attraverso un investimento di 1 milione e 600mila euro proveniente dalla Regione.

A quel bando il mercato locale rispose in maniera a dir poco controversa: la maggior parte degli immobili offerti al Comune erano poco più di tuguri, la commissione esaminatrice passò soltanto una delle sette proposte giunte a Sant’Anna. Con quei fondi venne ipotizzata una nuova soluzione: la realizzazione di sei nuovi appartamenti da rendere operativi entro 18 mesi dalla stipula del contratto. Ma anche su questa partita si registrano ritardi e incertezze.

Una situazione quindi che non sembra fornire elementi di speranza a chi aspetta e che allontana l’avvio di un percorso finalizzato alla riduzione della pesante lista delle 441 famiglie in attesa. Si è registrato inoltre un notevole raffreddamento per quanto riguarda le cooperative edilizie che proprio ad Alghero hanno prodotto risultati apprezzabili nel secolo scorso. Quello della cooperazione edilizia era un sistema capace di produrre risultati in tempi ragionevolmente brevi anche grazie alla possibilità di acquisire i finanziamenti che mettevano in moto il progetto. L’ultimo episodio che si ricordi riguarda sempre la borgata di Sa Segada dove dopo oltre 16 anni di attesa (il Comune doveva individuare l’area) – l’iniziativa si chiamava impropriamente La Speranza – la Coop si è sciolta e i soci hanno scelto altre strade per avere la prima casa.



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