La Nuova Sardegna

Alghero

ResPublica: «Venite a controllare»

ResPublica: «Venite a controllare»

Il Distretto della Creatività replica alle accusa dei consiglieri di Forza Italia

20 ottobre 2017
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ALGHERO. Gli “aperitivi di autofinanziamento per il pagamento delle utenze e dei certificati di sicurezza del centro autogestito di socialità, arte e cultura nella nostra città”, per dirla con lo slogan affisso da ResPublica su facebook, hanno fatto arrabbiare Maurizio Pirisi, Nunzio Camerada e Michele Pais. I consiglieri comunali di Forza Italia denunciano irregolarità e illiceità. All’ennesimo attacco, la rete del Distretto della creatività sbotta e risponde. «Quando parlano dell’ex caserma perdono il controllo, si lanciano in sterili provocazioni e strumentalizzazioni politiche», dice il collettivo che professa «autonomia e distanza da ogni partito cittadino». ResPublica denuncia la natura «diffamatoria» delle parole degli azzurri. «Abbiamo sottoscritto il contratto di affidamento e gestione – spiegano – tra gli obblighi c’è il pagamento del canone da 187mila euro all’anno con attività sociali e culturali gratuite, degli interventi di manutenzione ordinaria, delle utenze, dell’assicurazione contro i danni, dei corsi di formazione e dei certificati di sicurezza». Non solo. «Tra i nostri principi c’è l’autofinanziamento, siamo autonomi rispetto a patrocini e finanziamenti». Da qui il dubbio. «I consiglieri hanno letto progetto e contratto di affidamento?». Per ResPublica, no. «O sono distratti – accusano – o mentono sapendolo». La richiesta dell’assemblea è chiara. «Facciano ciò per cui sono pagati da noi, impegnino le energie a risolvere i problemi della città». Parole pesanti, ma non più delle accuse subite. «Hanno denunciato un illecito senza verificare reali violazioni – dicono – la polizia locale è intervenuta e ha accertato la regolarità». Anche perché «non siamo un costo per la collettività, il progetto garantisce libera fruizione di un immobile pubblico, come una piazza, aperto a tutti». Altro che uso privato di spazi pubblici. «Difendiamo il patrimonio pubblico dalla logica del profitto e dalla speculazione – concludono – se qualcuno aveva altre mire sappia che in via Simon non sorgerà mai un albergo a cinque stelle. (g.m.s.)

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