La Nuova Sardegna

Alghero

Il futuro del parco di Porto Conte tra tutela ambientale e sviluppo

di Gian Mario Sias
Il futuro del parco di Porto Conte tra tutela ambientale e sviluppo

L’assessore comunale all’Ambiente, Raniero Selva, fissa gli obiettivi della “rivoluzione”. «Nell’ultimo anno, col nuovo Cda, conservazione e valorizzazione hanno marciato di pari passo»  

26 novembre 2017
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ALGHERO. «L’area di Porto Conte va soprattutto tutelata dal punto di vista ambientale, ma è una grande risorsa per la nostra città e per tutto il territorio e deve generare economia, stiamo lavorando in questa direzione e i risultati sono sotto gli occhi di tutti». L’assessore comunale dell’Ambiente, Raniero Selva, fissa gli obiettivi di una rivoluzione che, a un anno dal suo avvio, ha già segnato dei grossi passi in avanti ma che per essere completata necessita di nuovi tasselli che stanno per essere fissati.

«Da quando è arrivato il nuovo consiglio di amministrazione, stiamo mettendo mano e stiamo rinnovando in profondità la governance del Parco naturale regionale di Porto Conte – dice Selva – e, in generale, di tutto il sistema di tutela, conservazione e valorizzazione dello straordinario patrimonio naturale di cui disponiamo, che è una grande ricchezza anche in ottica turistica ed economica».

In vista di una serie di appuntamenti con cui il Parco e la sua sede di Casa Gioiosa parteciperanno a “Mes que un Més”, la rassegna che per oltre un mese accenderà Alghero e farà da corollario al grande appuntamento del Cap d’Any 2017, Selva fa il punto su un anno pieno di novità. «Con “Emozioni di primavera” abbiamo fatto il pieno», dice l’assessore delegato dal sindaco Mario Bruno per occuparsi in prima persone del Parco e della sua metamorfosi.

«È stato un successo imprevisto – conferma – abbiamo registrato 20mila visitatori, in passato erano numeri impensabili». E ora l’obiettivo è «ripetere quel successo e continuare su questa strada attraverso la creazione di prodotti sempre nuovi». L’impulso dell’amministrazione comunale e la riorganizzazione della macchina affidata al direttore Mariano Mariani hanno trovato una giusta sintesi, almeno rispetto agli obiettivi fissati e agli strumenti scelti per perseguirli, nella composizione del cda. Così, al presidente Gigi Cella, espressione dell’Udc ma non per questo in discussione – almeno per il momento – è affidato il ruolo di gestire le relazioni politiche e istituzionali, a Piero Canu spetta sovrintendere gli aspetti tecnici, a Tore Mulas, dirigente della Fondazione Meta e storica figura dell’ex Aast spetta un fondamentale ruolo di cerniera.

«Crediamo che sia fondamentale organizzare un vero e proprio sistema del turismo ambientale, arrivando a una gestione il più possibile coordinata di risorse come le Grotte di Nettuno, che sono in capo alla Fondazione Meta, la Grotta Verde e le altre perle del Parco e i tesori subacquei dell’Ara marina protetta di Capo Caccia e Isola Piana, che dovrà riprendere slancio dalla direzione unificata con il Parco naturale regionale», è la visione di Mulas. «Crediamo fortemente in questa risorsa – conclude l’assessore Selva – e riteniamo che sia compito delle istituzioni fare alleanza per utilizzarne correttamente il potenziale».

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