hotel capo caccia
Ancora “no” del Tar al residence
I giudici hanno respinto il ricorso dei proprietari degli appartamenti
13 gennaio 2018
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ALGHERO. Ancora una volta il Tribunale amministrativo regionale ha ribadito che il complesso immobiliare dell’ex hotel Capo Caccia può avere soltanto funzioni di carattere alberghiero.
La sentenza, del 27 dicembre scorso, respinge l’ennesimo ricorso presentato dai proprietari di unità immobiliari che chiedevano la revoca di una deliberazione del Comune di Alghero che le 2007 aveva respinto una richiesta di sanatorio di abusi edilizio e l’adeguamento delle ex camere di albergo in unità residenziali. Il provvedimento dei giudici cagliaritani è inoltre in perfetta sintonia con quanto sancito dalla Corte di Cassazione a sezioni riunite sul vincolo a uso turistico ricettivo di quell’area e della struttura che si trova all’interno.
E sempre a proposito del complesso di Capo Caccia va segnalato che la struttura, al centro di una vicenda giudiziaria per bancarotta, è stata messa all’asta da tempo ma le udienze che si sono svolte lo scorso anno sono andate deserte. Una nuova chiamata per possibili acquirenti sarà fissata presumibilmente nei prossimi mesi. La base d’asta è fissata attorno ai 7 milioni di euro. Va anche detto che l’intero complesso in stato di abbandono ormai da diversi anni, totalmente privo di qualsiasi intervento di manutenzione, sta decadendo anche sul piano strutturale.
La vegetazione spontanea ormai si è impadronita di tutta la rete idrico fognaria, gli agenti atmosferici stanno indebolendo strutture, porticati, ambienti a mare. Un autentico disastro se si pensa che l’Eurotel Capo Caccia è stato per decenni una perla dell’offerta turistica della Sardegna. (g.o.)
La sentenza, del 27 dicembre scorso, respinge l’ennesimo ricorso presentato dai proprietari di unità immobiliari che chiedevano la revoca di una deliberazione del Comune di Alghero che le 2007 aveva respinto una richiesta di sanatorio di abusi edilizio e l’adeguamento delle ex camere di albergo in unità residenziali. Il provvedimento dei giudici cagliaritani è inoltre in perfetta sintonia con quanto sancito dalla Corte di Cassazione a sezioni riunite sul vincolo a uso turistico ricettivo di quell’area e della struttura che si trova all’interno.
E sempre a proposito del complesso di Capo Caccia va segnalato che la struttura, al centro di una vicenda giudiziaria per bancarotta, è stata messa all’asta da tempo ma le udienze che si sono svolte lo scorso anno sono andate deserte. Una nuova chiamata per possibili acquirenti sarà fissata presumibilmente nei prossimi mesi. La base d’asta è fissata attorno ai 7 milioni di euro. Va anche detto che l’intero complesso in stato di abbandono ormai da diversi anni, totalmente privo di qualsiasi intervento di manutenzione, sta decadendo anche sul piano strutturale.
La vegetazione spontanea ormai si è impadronita di tutta la rete idrico fognaria, gli agenti atmosferici stanno indebolendo strutture, porticati, ambienti a mare. Un autentico disastro se si pensa che l’Eurotel Capo Caccia è stato per decenni una perla dell’offerta turistica della Sardegna. (g.o.)
