La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, la Confartigianato chiede spazio per le aziende locali

di Gianni Olandi
Alghero, la Confartigianato chiede spazio per le aziende locali

Le piccole imprese, consorziate, potrebbero operare anche nei lavori pubblici  Il presidente provinciale Mario Piras: «Pretendiamo attenzione non favoritismi»

16 gennaio 2018
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ALGHERO. Il comparto artigianale algherese, quello tradizionale dei servizi, sta vivendo da qualche anno una situazione di difficoltà che si è accentuata negli ultimi tempi. Il sentimento dominante tra le imprese è quello della preoccupazione e dell’incertezza per il futuro.

È lo stesso presidente della Confartigianato provinciale, Mario Piras, a confermare una difficile condizione delle imprese, 450 aziende per un migliaio circa di lavoratori dipendenti, nella maggior parte di piccole dimensioni. «Lo abbiamo denunciato da tempo – afferma – e purtroppo anche le nostre ipotesi di soluzione delle criticità in atto non sono state ascoltate. Per il nostro comparto, che ha sempre operato a fianco della edilizia tradizionale, la mancanza del piano urbanistico comunale costituisce una autentica iattura. Senza certezze urbanistiche gli imprenditori, anche quelli che potrebbero farlo per la solidità delle loro imprese, non investono e questa sorta di limbo duraturo penalizza soprattutto il comparto artigiano che si muove in strettissima collaborazione con i cantieri edili».

Piras segnala poi che ad aumentare l’incertezza degli artigiani contribuisce la mancanza di un progetto complessivo di sviluppo. «Abbiamo sentito più volte che i diversi piani sono in dirittura di arrivo, a ogni annuncio si suscitano speranze che poi svaniscono man mano che passano i mesi e gli anni. Abbiamo proposto da tempo una riduzione degli oneri di occupazione di suolo pubblico per poter avviare le manutenzioni dei tanti edifici datati che necessitano di interventi di ripristino anche delle condizioni di sicurezza. Ridurre gli oneri del suolo pubblico necessario per l’apertura dei cantieri avrebbe consentito il decollo di piccoli interventi in grado di affrontare in qualche modo la stessa disoccupazione. Non abbiamo avuto risposte». A proposito di proposte il presidente degli artigiani ricorda quella di frazionare gli appalti, come quello della nettezza urbana, in modo da consentire l’inserimento di aziende artigiane come nel caso della raccolta del vetro, carta, plastica, smaltimento dello stesso amianto presente ancora in misura consistente in tante situazioni in città e nell’agro. «Noi non vogliamo favoritismi: vogliamo lavoro», dice segnalando la condizione strutturale penosa dell’ex Caval Marì sul lungomare Dante e del piazzale Balaguer, due situazioni emblematiche pur essendo collocate in siti di assoluto pregio ambientale e panoramico della città e quindi di grande rilievo sul piano dell’immagine per una località turistica. «Vogliamo essere coinvolti come consorzio di imprese locali – conclude il presidente degli artigiani – in opere pubbliche come la circonvallazione, la bonifica del campo ex rom dell’Arenosu, l’ultimo tratto della Sassari-Alghero».



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