La Nuova Sardegna

Alghero

«Successo del capodanno lungo un mese»

«Successo del capodanno lungo un mese»

Bilancio positivo per l’assessora Esposito e i vertici della Fondazione Alghero. Spesi 350mila euro

23 gennaio 2018
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ALGHERO. Un investimento da 350mila euro, 300mila messi dal Comune di Alghero attraverso la Fondazione Meta e 50mila stanziati dalla Regione attraverso la Legge 7, che finanzia i grandi eventi. Il grosso è servito per Cap d’Any: 60mila euro per Samuel, 31mila e spiccioli per gli Ofenbach, 20mila per i fuochi d’artificio e i costi sostenuti per la sicurezza, che la circolare Gabrielli ha fatto aumentare notevolmente. L’assessora della Cultura, Gabriella Esposito, da i numeri. Cala il sipario su “Mès que un mes”, la rassegna di eventi, appuntamenti, concerti, animazioni, installazioni, arredi urbani, teatro, circo, mostre. La kermesse ha aperto i battenti lo scorso 5 dicembre ed è andata in soffitta nel week end. Un impegno economico e organizzativo gravosissimo, ma per capire se ne sia valsa la pena bisognerà attendere. «L’impegno di spesa in cultura ed eventi è un dovere e un investimento – dice Gabriella Esposito – per capire se abbiamo fatto un buon investimento dobbiamo verificare quanto movimento di denaro e quanto capitale ha generato». L’assessora è stata la mattatrice assoluta della conferenza stampa convocata ieri a Lo Quarter per fare un bilancio consuntivo di un mese e mezzo di eventi. C’erano anche il sindaco di Alghero, Mario Bruno, il presidente di Meta, Raffaele Sari, e il direttore della Fondazione, Paolo Sirena. Ma è stata Gabriella Esposito a fornire gli elementi sostanziali su cui ognuno può farsi una propria opinione. «La Fondazione ha fornito agli organizzatori degli eventi un questionario spiega – una volta che l’avremo analizzato, potremo presentare al pubblico i numeri reali e stabilire se, come crediamo, questa sia la strada giusta». La sensazione è che dalle parti di Porta Terra siano soddisfatti. Mario Bruno, Raffaele Sari, Paolo Sirena e, soprattutto, Gabriella Esposito, non lo nascondono. Ancora una volta, l’assessora si appella alle cifre. «Ci sono stati 47 giorni di eventi, 200 associazioni coinvolte, 1300 persone impegnate tra artisti e collaboratori, 350 aziende reclutate – dice l’assessora – questo a conferma del fatto che Alghero non rinuncia al Capodanno, sebbene abbia come obbiettivo quello di fare sistema con il Nord Ovest Sardegna, anche attraverso la Rete metropolitana». Tolti i soldi di Cap d’Any e i 47mila euro per l’allestimento degli arredi, ideati da Antonio Marras e realizzati da Tonino Serra con Giorgio Donini e il liceo artistico, il resto è andato alle associazioni coinvolte: l’80% hanno sede ad Alghero. Ma siamo in gennaio, e per Mario Bruno è solo l’inizio. «Oltre quaranta giorni di emozioni, di spettacoli e cultura per tutti i gusti e per tutte le età – sottolinea il sindaco – andremo avanti per tutto il 2018 con eventi straordinari, capaci di creare destinazione e attrazione, così Alghero conferma la sua vocazione e il suo ruolo di “porta d’oro” del turismo in Sardegna». (g.m.s.)

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