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Alghero, il Calich in agonia: sos dal direttore di Porto Conte

di Gian Mario Sias
Lo stagno del Calich ad Alghero
Lo stagno del Calich ad Alghero

Mariano Mariani: «Le acque del depuratore lo soffocano». Speranze dal progetto “Retralag” sui sistemi lacustri

13 febbraio 2018
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ALGHERO. «La salute del Calich è a grave rischio per via dei quotidiani apporti di acque provenienti dal depuratore di San Marco». Il direttore del Parco naturale regionale di Porto Conte, Mariano Mariani, lancia l’allarme. In attesa che la cooperazione transfrontaliera faccia il suo corso e “Retralags”, il progetto transfrontaliero che mette insieme diversi territori in cerca soluzioni per la salvezza dei propri sistemi lacustri o lagunari, il Parco chiama soggetti pubblici e privati al capezzale di quella che rischia seriamente di morire senza essere mai riuscita, nonostante le aspettative e le potenzialità, a trasformarsi in una risorsa per Alghero e per tutto il territorio.

«Le acque depurate dovrebbero essere riutilizzate in agricoltura, invece gli apporti quotidiani nel Calich continuano», afferma Mariani. «Il fatto che la laguna continui a rappresentare un recettore di acque depurate rischia di snaturare irreversibilmente l’ecosistema - dice - per questo abbiamo già ipotizzato e sottoposto all’attenzione di tutti i soggetti interessati una serie di interventi per abbattere il carico organico delle acque depurate». Tra le iniziative che il Parco auspica di poter realizzare con il supporto finanziario della Regione, la prima è il “lagunaggio”, ossia «un processo che consente di trattare ulteriormente le acque prima di immetterle in laguna, per abbattere le sostanze organiche», spiega il direttore. Il secondo passo è «lo studio e la realizzazione di un sistema di ossigenazione delle acque - prosegue -, stiamo lavorando in questa direzione in collaborazione con gli esperti della laguna di Orbetello, ipotizzando un sistema di ricambio delle acque attraverso le idrovore».

Insomma, non mancando le idee, sottolinea Mariano Mariani, che anche di recente ha organizzato un confronto pubblico cui hanno preso parte diversi operatori economici che hanno cuore l’ambiente ma che riescono a intravedere le potenzialità economiche e turistiche di un sistema lacustre finalmente “sanificato”. Di ciò che c’è da fare ne hanno discusso con i soggetti istituzionali che hanno voce in capitolo, dal Consorzio di Bonifica della Nurra ad Abbanoa, dal Comune di Alghero alla Regione. Perché alla fine è sempre a Cagliari che si finisce. «Per realizzare le iniziative prospettate occorrono all’incirca tre milioni di euro - annuncia Mariani - rispetto ai 4 milioni a disposizione dell’intero Nord Ovest Sardegna è una quota parte significativa, ma la storia del Calich e il suo futuro la legittimano».

Anche Retralags, che proprio ad Alghero ha mosso alcuni dei passi significativi almeno sul piano della comunione di intenti, per Mariani e gli amministratori del Parco naturale regionale di Porto Conte è l’occasione per tenere costantemente aperto il dibattito con Arpas, Abbanoa, Comune, Regione e Consorzio di bonifica. «Il parco è sul pezzo - assicura il direttore generale -, stiamo lavorando per individuare ulteriori risorse anche attraverso la programmazione territoriale, assicurando al Calich le misure necessarie per metterlo in sicurezza».
 

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