La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, mercatino in agonia ma la soluzione dista solo due passi

di Gian Mario Sias
Alghero, mercatino in agonia ma la soluzione dista solo due passi

Declino iniziato dopo il trasferimento da via XX Settembre. Il Comune ha ipotizzato un nuovo trasloco in viale Europa  

15 febbraio 2018
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ALGHERO. Il freddo non aiuta. Non invoglia gli operatori a spingersi sin qui, dove il rischio di stare fermi per delle ore, senza fare niente, è così alto che tanto vale stare a casa e risparmiare quei due soldi di benzina e di fatica. Ma anche per quegli eroi che partono da Sassari e da altri centri vicini, il vento gelido e la minaccia incombente di pioggia sono i nemici peggiori. Così capita che in un qualsiasi mercoledì di metà febbraio il tradizionale mercatino ambulante di Alghero si presenti come un fantasma di quello che un tempo è stato un modello, un riferimento. Tutti gli algheresi andavano alla “piazza”, come si chiama il mercatino ambulante nella Riviera del corallo. Ora capita di incrociare pochissimi clienti, e di notare dei buchi enormi tra una bancarella e l’altra, soprattutto nel tratto tra via Sardegna e via Malta. Molti, quando manca qualche minuto a mezzogiorno, sbaraccano. A quanto pare, il problema non è il freddo: il sole primaverile e i turisti in estate non restituiscono la “piazza” agli antichi fasti, quando del mercatino di Alghero si parlava in tutto il territorio e neanche a Sassari c’era una roba del genere. «Il numero di operatori, tra titolari di concessioni e spuntisti, grosso modo è sempre lo stesso, ma molti che dovrebbero arrivare da lontano in certe condizioni climatiche neanche ci vengono», spiega per tutti Gavino Rizzu. Sassarese, discendente di una famiglia che ha bottega vicino al mercato civico del capoluogo di provincia, gira per i mercatini con il suo carico di prodotti tipici – salumi, formaggi e affini – insieme al fratello e altri dipendenti. Ma soprattutto, Gavino Rizzu è il rappresentante degli ambulanti dentro Confcommercio, perciò proprio in questo periodo è impegnato in una mediazione finalizzata a risolvere il problema del mercato una volta per tutte. Perché girando per le bancarelle emerge molto chiaramente che il problema è solo uno e non è climatico. «Ci hanno portato qui, in questa terra di nessuno, doveva essere una soluzione temporanea, ci siamo da dieci anni», è il coro unanime. L’anno scorso il consigliere comunale Enrico Daga, Pd, aveva tirato fuori dal suo programma di candidato sindaco l’idea di riportare le bancarelle al centro, per il bene loro e del commercio cittadino, che trarrebbe giovamento da un progetto di “integrazione commerciale”. Anche senza chiedere tanto, Rizzu e gli altri ambulanti apprezzano i passi avanti di questa amministrazione. «Da via XX Settembre siamo andati in via De Gasperi, da lì in piazzale della Pace e poi qui, alle spalle del lido – dice – senza che nessuno ci abbia mai interpellato». Ora, invece, si è instaurato un canale di dialogo. «Ci hanno prospettato la possibilità di avanzare in viale Europa, sarebbe già una gran cosa, dato che è un’arteria molto trafficata – prosegue il rappresentante degli ambulanti – e ora la palla è passata a noi, perché il Comune ci ha detto di organizzarci, di decidere come vogliamo distribuirci per categorie merceologiche». La fine del declino della “piazza” dista solo qualche isolato?

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