La Nuova Sardegna

Alghero

Alghero, via le associazioni dall’ex caserma: fallisce il distretto della creatività

Gian Mario Sias
Alghero, via le associazioni dall’ex caserma: fallisce il distretto della creatività

Il centro culturale di via Simon continua a sfornare eventi ma è rimasto solo il vessillo di ResPublica. Dopo Fidapa abbandonano il progetto l’Unicef, la Rete delle donne, Lipu e Università della terza età

17 febbraio 2018
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ALGHERO. Doveva essere la casa di tutte le associazioni, un luogo di incontro per progetti dissimili, accomunati dal solo obiettivo di promuovere l’arte, la cultura e la socialità. Ma a meno di un anno il “Distretto della creatività” è già fallito. L’ex caserma di via Simon continua a sfornare eventi, ma è rimasto solo il vessillo di ResPublica. La struttura del Comune, che l’aveva acquisita dalla Provincia di Sassari e per un periodo l’aveva concessa al Dipartimento di Architettura, è di nuovo la casa del network di collettivi e associazioni che lì avevano trovato dimora nel maggio del 2014. Quell’occupazione pacifica e tacitamente accettata, aveva destato dubbi e polemiche di cui la politica cittadina si è nutrita sino al maggio dello scorso anno.

Nove mesi fa l’amministrazione comunale aveva completato l’iter burocratico avviato con la pubblicazione di un bando che proclamava l’ex caserma come il Distretto della creatività. Nella primavera del 2017 il percorso, faticoso e ostinatamente difeso dall’amministrazione, che lo considerava come una medaglia da appuntare al petto, è culminato nell’affidamento in gestione a un raggruppamento di realtà culturali, artistiche e sociali che si erano presentate insieme e che insieme si erano prefissate di vivere e animare quello spazio. Oggi la “fuga” di tutte le associazioni che non fanno parte di ResPublica certifica il fallimento del progetto e la fine del Distretto.

La prima ad andare via è stata la Fidapa, che da subito non ha condiviso il fatto che non ci fosse una precisa distinzione degli spazi da destinare alle attività di questa o di quella realtà insediata in via Simon. Nei mesi si sono fatte da parte anche le altre. E ora vanno via anche l’Unicef, la Rete delle donne, la Lipu e l’Università della terza età. Le divergenze con ResPublica non sono un mistero per nessuno. Senza entrare nel merito del lavoro portato avanti dal collettivo, al quale va reso il merito di aver trasformato uno spazio vuoto in un contenitore di idee e iniziative a flusso continuo, per tutti gli altri è diventato praticamente impossibile operare senza delle precise regole di convivenza. Nei prossimi giorni le associazioni rinunciatarie formalizzeranno la loro scelta, ma l’hanno detto in occasione di diversi al sindaco Mario Bruno e al segretario generale, Luca Canessa.

Il Comune di Alghero proverà un’ultima volta a ricucire lo strappo, anche perché un’alternativa sarebbe quella di azzerare tutto. Se salta la convivenza in via Simon, presupposto su cui il raggruppamento si è aggiudicato la concessione, non c’è più alcuna ragione formale perché un solo soggetto resti titolare del diritto a rimanere lì. E anche le altre associazioni e i movimenti culturali, molti dei quali avevano sospettato dall’inizio che quel percorso fosse destinato a fallire, iniziano a chiedersi per quale motivo ResPublica dovrebbe disporre di quello spazio in completa solitudine.
 

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