La Nuova Sardegna

Alghero

L’impegno di Bruno: «Entro luglio l’adozione del Puc»

ALGHERO. «Approveremo il Puc entro la legislatura, perciò si va in adozione entro luglio». Questo è l’impegno solenne del sindaco di Alghero, Mario Bruno, di fronte all’assessore dell’Urbanistica,...

21 febbraio 2018
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ALGHERO. «Approveremo il Puc entro la legislatura, perciò si va in adozione entro luglio». Questo è l’impegno solenne del sindaco di Alghero, Mario Bruno, di fronte all’assessore dell’Urbanistica, Alessandro Balzani, e agli architetti Emilio Zoagli, Giorgio Peghin e Paolo Zoagli, redattori dello strumento pianificatorio per eccellenza. «Non sarà un piano di maggioranza, ci confronteremo con tutte le forze politiche e con la città», avverte. Il documento che approderà in via Columbano dopo una gestazione record di alcuni lustri è un “multipiano” che mette a sistema i diversi progetti cui si è lavorato e si lavora tuttora. Per rendere ancora più armonioso lo sviluppo della città, i pool di professionisti che stanno ridisegnando Alghero saranno affidati al coordinamento di un esperto di chiara fama: per sapere se sarà la “archistar” invocata da alcune parti di maggioranza per segnare il cambio di passo nella pianificazione del futuro, basterà attendere pochi giorni, quando sarà reso noto il nome del tecnico che dovrà mettere l’ultima parola sul disegno che condizionerà lo sviluppo della città per decenni. Dal Piano urbano del traffico appena approvato in giunta al Piano della Bonifica, che ha superato il vaglio delle commissioni consiliari ed è pronto per l’approvazione, dal Piano di utilizzo dei litorali, per cui potrebbe arrivare il via libera già in aprile, al Piano di assetto idrogeologico, approvato in aula in dicembre e in attesa dell’ok dell’Ufficio idrografico regionale, passando per i piani per il centro storico di Alghero e Fertilia e il Piano per la Pietraia, candidato ai finanziamenti ministeriali del “Progetto Periferie”: nel calderone c’è di tutto. C’è spazio anche per una variante al Prg del 1978 per impedire un altro “caso Calabona” e tutelare le aree di pregio. «Un “piano casa” che deroga a ogni regola e un Prg concepito 40 anni fa ha reso possibile tutto. La legge regionale di luglio ci permette di cristallizzare le situazioni in attesa del Puc». (g.m.s.)

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