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Alghero, la Cassazione restituisce Surigheddu agli allevatori

Alghero, la Cassazione restituisce Surigheddu agli allevatori

Accolto senza rinvio il ricorso presentato dagli undici titolari delle aziende agricole che operano all'interno del compendio regionale

17 marzo 2018
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ALGHERO. Questa volta la vittoria degli allevatori è senza appello. La sesta sezione penale della Corte di cassazione ha accolto senza rinvio il ricorso presentato dagli undici titolari delle aziende agricole che operano all'interno del compendio regionale di Surigheddu e Mamuntanas. Alla Cassazione si erano rivolti gli avvocati che difendono gli interessi degli allevatori, i legali Alberto Sechi e Danilo Mattana.

Quella ottenuta in Cassazione è una sentenza chiara e netta, sulla quale in realtà i due avvocati e i loro assistiti confidavano già da due giorni fa, quando al termine della discussione dinanzi alla corte è stata la stessa procura generale a chiedere l'accoglimento del ricorso e l'annullamento del provvedimento del tribunale del riesame di Sassari, che in dicembre aveva disposto un nuovo sequestro. Il procuratore aveva chiesto tuttavia il rinvio, per la terza volta, al tribunale del riesame di Sassari, ma ieri la Cassazione ha pronunciato una sentenza che chiude definitivamente la questione, tanto più che nel frattempo gli allevatori e la Regione hanno trovato un accordo extragiudiziale che pone fine alla querelle che va avanti da decenni: la sesta sezione penale ha non solo cassato il provvedimento senza rinvio, ma ha dichiarato illegittimo il sequestro "ab origine" e ha annullando espressamente il provvedimento con cui il riesame imponeva il nuovo sequestro.

Una sentenza che in via definitiva attribuisce agli undici allevatori, sin qui definiti occupanti, lo status di aventi diritto. Lo scorso 20 febbraio gli uomini della Forestale di Alghero avevano effettivamente eseguito il sequestro disposto in dicembre dal tribunale del riesame, presieduto dal giudice Maria Teresa Lupinu, che aveva ritenuto fondata la richiesta del sostituto procuratore Maria Paola Asara nei confronti degli allevatori che da decenni operano all'interno del compendio di proprietà regionale. Dopo il primo sequestro del dicembre 2016, gli avvocati Sechi e Mattana si erano rivolti al riesame, che aveva disposto il dissequestro. La Procura si oppose in Cassazione, ottenendo l'annullamento e il successivo pronunciamento favorevole del riesame.

Ora la situazione si era ribaltata. Ma al di là degli sviluppi legali, la vicenda è ormai destinata a una conclusione rapida e indolore, perché negli uffici sassaresi del Demanio regionale è in dirittura d'arrivo la trattativa stragiudiziale tra Regione e allevatori: per meno di 1milione di euro, le aziende di Surigheddu acquisteranno 250 ettari. C'è l'accordo sulle cifre, c'è l'accordo sulle dimensioni e c'è l'accordo anche sulla localizzazione degli allevamenti in aree periferiche, in modo che la Regione possa mantenere per sé, in vista della vendita con bando internazionale, un terreno omogeneo di oltre mille ettari. (g.m.s.)

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