La Nuova Sardegna

Alghero

Il PdS propone la grande alleanza per le Comunali

«Primarie? Rischiose. Centrodestra e centrosinistra? Roba superata, da Seconda Repubblica». Il PdS di Alghero frena. La proposta lanciata una settimana fa dal capogruppo del Pd in consiglio comunale,...

21 marzo 2018
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«Primarie? Rischiose. Centrodestra e centrosinistra? Roba superata, da Seconda Repubblica». Il PdS di Alghero frena. La proposta lanciata una settimana fa dal capogruppo del Pd in consiglio comunale, Mimmo Pirisi, e accolta dal capogruppo di Per Alghero, Pietro Sartore, non convince l’assessore delle Finanze, Gavino Tanchis, e i suoi. Il PdS è favorevole ad ampliare la coalizione in vista delle prossime amministrative ancora di più. Serve un progetto nuovo, il PdS propone di chiamarlo “Convergenza Alghero” e «si candida al ruolo di propulsore di una nuova visione, che consenta ai partiti di farsi interpreti dei bisogni dei cittadini». La ricetta è una sorta di Grosse Koalition in salsa catalana. Non scaturisce dalle urne e dall’ingovernabilità, ma previene quanto potrebbe accadere tra poco più di un anno, quando gli algheresi andranno alle urne. Quando, si legge tra le righe, la Riviera del corallo potrebbe diventare una roccaforte del M5S. Un pericolo, visto dal PdS, che richiede un radicale cambio di prospettiva. «Il ricorso alle primarie non è immune da rischi – è la premessa – e il panorama politico in continuo divenire propone nuovi scenari che vanno saputi cogliere, interpretare e assecondare». La parola d’ordine è trasversalità, il grillismo lo insegna. «La classica suddivisione degli schieramenti in destra, centro e sinistra, ancorata a una visione arcaica, ha avuto la sua naturale evoluzione con l’affermarsi delle posizioni di centrodestra e centrosinistra – è il ragionamento – ma la visione a blocchi contrapposti è superata dal recente responso elettorale e i partiti devono farsi interpreti delle necessità e dei bisogni dei cittadini». Serve una convergenza. Convergenza Alghero. «Dimostriamo maturità, facciamo sintesi, riconosciamo la figura più adatta a fare da catalizzatore e guida, disposto ad assumersi la responsabilità di confrontarsi con i competitors sui temi programmatici». La proposta è per «tutte le anime democratiche, progressiste, laburiste, autonomiste, indipendentiste, moderate». A tutti, insomma. Tranne uno. (g.m.s.)

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