La Nuova Sardegna

Alghero

Una via Crucis tappezzata di multe per sosta vietata

Gian Mario Sias
Una via Crucis tappezzata di multe per sosta vietata

Alghero, almeno un centinaio gli automobilisti che hanno trovato il verbale sul parabrezza. Ordinanza emessa per facilitare il passaggio della processione del Desclavament

01 aprile 2018
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ALGHERO. Una “Via Crucis”. Da via Gramsci a Porta Terra, dall’uscita del corteo dalle mura della città vecchia sino al ritorno della processione tra i vicoli del centro storico. Il Venerdì Santo di quest’anno resterà impresso per sempre nella memoria degli algheresi. Una serata di passione, tra preghiere, religiosa contrizione, condizioni meteorologiche avverse. E un percorso disseminato di multe. Più di cento contravvenzioni contestate, di cui sono stati destinatari i proprietari di tutte le auto parcheggiate lungo il percorso attraversato da migliaia di fedeli. Le preghiere di molti presenti, amministratori in testa, con il passare delle ore e delle vie si sono trasformate in un borbottio, e i cuori e le menti che sino a quel momento erano tutte rivolte alla passione di Cristo, fedelmente ripercorsa a tappe dalla comunità algherese e dai numerosi turisti nel corso di una celebrazione itinerante ad altissimo impatto emotivo, si sono concentrati sui privati e personali dolori di chi si è ritrovato quel tagliando di avviso di pagamento lasciati sui parabrezza anteriori dei veicoli in sosta.

Una beffa che ha acuito il senso di una giornata di mestizia e di penitenza tipico di una ricorrenza segnata dall’astinenza e dal digiuno. Che per qualcuno avrà un prezzo inatteso. Tra le 18 e le 20, mentre tutta la città si riversava in ordine sparso ai piedi della cattedrale per attendere l’ingresso del Crocifisso e assistere al tradizionale rito del “Desclavament”, un gruppo di agenti della polizia locale ha battuto palmo a palmo tutte le vie lungo le quali passa la processione. Era stata emessa un’ordinanza che prescriveva il divieto di sosta, ma quella c’è tutti gli anni eppure a memoria di algherese una “mattanza” del genere non si è mai verificata. Partendo da via Gramsci per proseguire in via Pascoli, sbucando in piazza della Mercede per attraversare via Nuoro, affrontando il tratto più basso di Sant’Agostino per immettersi in via Vittorio Veneto e da lì affrontare a ritroso la prima parte di via Vittorio Emanuele, quella che costeggia i giardini Manno e arriva sino a Porta Terra, da dove il corteo religioso si addentra attraverso via Roma in direzione della Misericordia: non si è salvata neanche un’auto. È vero che in alcuni punti, come per esempio in via Nuoro, l’imponente corteo fa fatica a procedere con ordine e in condizioni di sicurezza. Ma uno spettacolo del genere, con tutti quei foglietti tra il verde e il blu che spuntavano dai tergicristalli, hanno contribuito a rendere ancora più mesto il passo di molti algheresi che, composti, in fila, candela in pugno, rivolgevano le loro preghiere al cielo anziché chiedere clemenza e compassione al comando della polizia locale.
 

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