La Nuova Sardegna

Alghero

Porto, Consorzio e Marinedì si alleano

di Gianni Olandi
Porto, Consorzio e Marinedì si alleano

Le due società intenzionate a presentare un progetto comune per la gestione dello scalo marittimo

19 aprile 2018
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ALGHERO. Il tormentato percorso di riqualificazione dell’area portuale, una delle potenzialità di sviluppo del territorio ancora inespresse, dovrebbe registrare un passo avanti visto che a breve è programmato un incontro tra il Consorzio del Porto e la Marinedì, le due società che hanno presentato alla Regione progetti diversi per la gestione della struttura a mare.

Progetti che non sono stati accolti in quanto non rispettavano la visione pubblica dell'impianto portuale.

Procedura che ha comportato complessivamente la perdita di circa quattro anni rispetto alla data del 2020, quando le concessioni portuali saranno messe a bando pubblico.

Ora le due realtà locali, Marinedì tra l’altro è entrata a far parte del Consorzio, hanno trovato un percorso comune che dovrebbe eliminare la vecchia pratica dei veti incrociati che spesso anima il lavoro sommerso della politica.

L’incontro tra le due società è quindi propedeutico alla costituzione di una nuova impresa e all’avvio di un progetto unico adeguato a quelli che sono stati gli indirizzi regionali disattesi nelle precedente presentazioni.

Progetto che sarebbe in fase avanzata di realizzione anche se restano da definire i contenuti di natura economica.

Per quanto riguarda la stagione della nautica da diporto, Giancarlo Piras, presidente del Consorzio del Porto, annuncia che le previsioni sono decisamente favorevoli. «Abbiamo richieste di sosta e transito piuttosto interessanti – dice – che potrebbero consentirci di mantenere i livelli di traffico dello scorso anno che, ricordo, hanno registrato un 40 per cento di aumento rispetto all’anno precedente e che nel 2017 furono i più alti tra tutte le marinerie della nautica da diporto in Sardegna».

Per il progetto di gestione generale del porto, Piras conferma: «Stiamo lavorando con Marinedì per una nuova proposta da presentare alla Regione che auspichiamo di concretizzare a breve». Ma non solo: «Stiamo partecipando a un bando Europeo nel quale sono previste importanti risorse finanziarie».

Dopo circa quattro anni riprende dunque il cammino del porto turistico, una struttura sulla quale sono state investite consistenti risorse pubbliche ma che fino a oggi non ha dato quelle risposte, soprattutto in termini occupazionali, che il territorio attendeva.

Ha infatti prevalso la vecchia logica di socializzare i costi, quelli relativi alle importanti infrastrutturazioni che hanno migliorato nettamente la funzionalità e sicurezza dell'area portuale, e privatizzare gli utili.



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