La Nuova Sardegna

Alghero

Salute mentale e Serd: emergenza personale e servizi a rischio

Gian Mario Sias
Salute mentale e Serd: emergenza personale e servizi a rischio

Alghero, denuncia dell’assessora Cavazzutti e del consigliere Nasone: «Senza integrazioni di organico sarà impossibile reggere»

20 aprile 2018
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ALGHERO. «Al centro di salute mentale di Alghero mancano psichiatri, psicologi, assistenti sociali, educatori, terapisti della riabilitazione psichiatrica». Lo denuncia l’assessora comunale della Sanità, Lalla Cavazzutti, e il consigliere comunale Alessandro Nasone, suo riferimento nell’assemblea di via Columbano.

Per i due amministratori la situazione si ripercuote sulla qualità dei servizi. «Dalla limitazione dell’apertura al pubblico alla riduzione delle prestazioni cliniche e riabilitative erogabili, dall’assenza di psicologi, che rende pressoché inesigibili le psicoterapie e i trattamenti rivolti alle famiglie, all’impossibilità di comporre le équipe multidisciplinari, punto focale del Piano di azione nazionale per la salute mentale – stigmatizzano Cavazzuti e Nasone – sino alla scarsa attività di integrazione sociale, che suscita dubbi sulla sostenibilità nel tempo dell’attuale riapertura del centro diurno di via Enrico Costa»

. Stesso allarme per il Serd. «Nonostante le norme, la struttura complessa ha subito nel tempo una rarefazione delle risorse umane», sottolineano i due esponenti dell’amministrazione Bruno in giunta e consiglio. «L’offerta di servizi della sede distrettuale di Alghero si è focalizzata sulla riduzione del danno, sulle cosiddette terapie sostitutive – proseguono – mentre le attività di prevenzione e integrazione sociale, o quelle psico-educazionali, di ristrutturazione cognitiva e psicoterapeutiche si sono ristrette».

Per la sede di Alghero, è la considerazione, «l’accresciuto peso dello stigma che grava sulle dipendenze patologiche, perfino più che sui centri di salute mentale, marginalizza i servizi a esse dedicati rispetto al “core” delle strategie aziendali», affermano a chiare lettere. Lalla Cavazzutti e Alessandro Nasone chiedono conforto ai numeri. «Il centro di salute mentale di Alghero nel corso del 2017 ha trattato in sede mille e 721 pazienti, il 38% affetti da disturbi depressivi, il 33% da ansia il 16% bipolari e il 13% psicotici, erogando in loro favore 14mila e 221 prestazioni, di cui 7mila e 373 visite psichiatriche», riferiscono gli autori della clamorosa protesta. Quanto all’ambulatorio periferico di Thiesi, «i pazienti sono stati 299, il 37% affetti da disturbi depressivi, il 33% da ansia il 7% bipolari e il 23% psicotici, a favore dei quali sono state erogate mille e 619 prestazioni, comprese 557 visite psichiatriche».

I dati dicono tutto sullo stato di emergenza che rende «del tutto evidente che in Sardegna non possono applicarsi alla salute mentale gli stessi parametri di contenimento della spesa per personale e dotazioni utilizzati per altre realtà in Italia», è la valutazione fatta in seguito alle «crescenti lamentele pervenute a questa amministrazione da parte degli utenti del centro di salute mentale, del Serd e delle associazioni che se ne occupano». L’assessora Cavazzutti e il consigliere Nasone ritengono «necessario introdurre con urgenza alcuni correttivi alla logica di funzionamento del sistema e incrementare le risorse assegnate al territorio algherese».

In particolare chiedono ai vertici della sanità sarda di intervenire subito per «incrementare la dotazione organica e strumentale, di riassegnare al Csm i locali di via Costa per il centro diurno, sospeso per mancanza di personale, aggregare il Csm di Alghero a quelli di Sassari 1 e Sassari 2». Nel medio termine la richiesta è di «porre fine a ogni erosione di personale, dotazioni, strutture ai danni della salute mentale territoriale e del Serd».

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