La Nuova Sardegna

Alghero

Proteste per il degrado del cimitero

Proteste per il degrado del cimitero

La pioggia dei giorni scorsi ha creato un lago di fango che ha invaso l’area

18 maggio 2018
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ALGHERO. Ad Alghero non c’è pace neanche per i morti. Lo stato in cui versa il cimitero di via Vittorio Emanuele è finito al centro di una violentissima protesta da parte di tantissimi cittadini. Il tam tam tra i frequentatori abituali del camposanto, sconcertati dallo stato di incuria in cui versa, si è immediatamente trasferito sui social, dove la polemica si è accesa in un amen. «Mi capita spesso di recarmi al cimitero, è la vita, e devo dire che ogni volta che ci vado devo trattenermi per non sfogarmi ad alta voce», confessa Massimiliano Lepri, algherese, molto conosciuto in città per il suo impegno e per la sua frenetica attività sulla rete. «C’è un limite a tutto, io ma come me anche tanti altri algheresi siamo arrivati al culmine della sopportazione», protesta. Secondo la sua visione, il cimitero «dovrebbe essere un luogo in cui regnano pulizia e decoro, ma purtroppo tutto è lasciato a se stesso», lamenta. La sua segnalazione non è isolata, e la situazione coglie tanto più di sorpresa chi si reca a pregare sulle tombe dei propri cari perché da pochi giorni si è insediata nella gestione dei servizi cimiteriali una nuova azienda. «Nei viali in cui sono in corso dei lavori ci sono dei transennamenti realizzati in maniera piuttosto approssimativa», dice Lepri per passare alla descrizione dei problemi concreti di via Vittorio Emanuele. «La pioggia dei giorni scorsi ha prodotto una gran quantità di fango e tutta l’area è diventata un disastro – prosegue – soprattutto dove passano i carri funebri per accompagnare le salme alla tumulazione». E proprio la tumulazione è un altro tasto dolente. «Sono fatte con un carrellino manuale, che peraltro fa un rumore stranissimo e poco rassicurante – riferisce – mentre la macchina elettrica risulta abbandonata sotto un albero perché c’è da sostituire un pezzo». Senza dimenticare i tempi lunghi, e ancora «erbacce quasi dappertutto, nei viali e negli spazi a terra». Non c’è differenza tra la parte più vecchia del cimitero e quella più nuova. «È incomprensibile dover constatare che in strutture realizzate da poco ci sono delle infiltrazioni dai solai», protesta. La domanda, a nome dei vivi e dei morti, è una sola. «Cosa abbiamo fatto di male per meritarci una situazione simile?», è la provocazione rivolta verso Porta Terra. Oggettivamente, lo spettacolo desolante offerto dalle immagini dei numerosi “reportage” reperiti su facebook confermano che non si tratta di una presa di posizione politica. «Basterebbe davvero poco – urla la rete – per restituire a questo luogo il decoro che merita». (g.m.s.)

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