La Nuova Sardegna

Alghero

Posidonia spiaggiata, arenili inaccessibili: la protesta dei balneari

Gian Mario Sias
Posidonia spiaggiata, arenili inaccessibili: la protesta dei balneari

Alghero, Gianni Monti: «Hanno sperimentato una vagliatrice con risultati scarsissimi». Antonio Cipri (Silb) «Stiamo perdendo tempo, dobbiamo manifestare a Cagliari»

19 maggio 2018
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ALGHERO. «I turisti protestano perché trovano una situazione molto diversa da quella prospettata da agenzie di viaggio e tour operator, se questi mollano la presa per Alghero è un dramma». A inquadrare il cuore del problema è Marco Di Gangi. Nella doppia veste di politico e operatore, il presidente di Azione Alghero e del club di prodotto Domos sintetizza la simultanea presenza sui cumuli di posidonia degli esponenti della coalizione di centrodestra e sardista e degli operatori balneari e del ricettivo. La straordinarietà delle dimensioni assunte dal problema della posidonia spiaggiata rischia di far fallire la stagione. Il Comune corre ai ripari, ma le soluzioni adottate non sono gradite ai diretti interessati.

A farsi portavoce della rabbia dei balneari è Gianni Monti, titolare di uno stabilimento a Maria Pia. «Hanno sperimentato il ricorso a una macchina vagliatrice, ma il risultato è stato scarsissimo – attacca – giusto sperimentare, ma come si è potuto pensare di spalmare tra l’arenile e il mare quella melma prodotta dal vaglio delle alghe marce e secche dei centri di stoccaggio?». Una domanda che ha almeno una parte di risposta. «Se ci avessero coinvolto, non avremmo detto no alla sperimentazione – spiega Monti – ma avremmo sicuramente suggerito di aspettare ottobre per il riposizionamento». Beninteso, i balneari non si sentono una controparte del Comune di Alghero e non lo considerano un avversario. «Certo, ci avrebbero potuto coinvolgere, ma adesso è inutile pensare al passato», taglia corto Antonio Cipri, vicepresidente cittadino del Sib, il sindacato italiano dei balneari.

«Stiamo perdendo tempo a discutere sull’interpretazione delle leggi regionali, ma in realtà ci sarebbe una sola cosa da fare – prosegue – dobbiamo essere tutti uniti e andare a Cagliari per chiedere soluzioni urgenti per un problema gravissimo». D’altronde, insiste Cipri, «la Regione deve rendersi conto che è stata un’annata eccezionale, che le mareggiate hanno prodotto un risultato disastroso». Come spiega Monti, «tutto quel materiale triturato e ributtato in mare è tornato a occupare la spiaggia». Un paradosso, tanto più che «secondo l’amministrazione comunale dovrebbe essere compito nostro rimuoverla in prossimità dei nostri stabilimenti – conclude – questo, oltre a non essere giusto, comporta dei costi che in molti a inizio stagione non si possono permettere, perciò l’alternativa è non aprire neanche».
 

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