La Nuova Sardegna

Alghero

Sussidi per i disoccupati: la Finanza nel Caf Uil

di Gianni Olandi
Sussidi per i disoccupati: la Finanza nel Caf Uil

Sequestrata la documentazione custodita negli uffici del centro assistenza fiscale L’inchiesta vuol far luce sulla mancata erogazione dei contributi economici

24 maggio 2018
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ALGHERO. Intorno alle 8 del mattino di ieri gli uffici del Caf della Uil, in via Mazzini 108, sede periferica della società di servizi del sindacato, hanno ricevuto la visita degli uomini della guardia di finanza della compagnia di via Garibaldi.

I militari hanno posto i sigilli su archivi, armadi, faldoni, atti amministrativi, tutta la documentazione che in quel momento si trovava nella sede del Caf.

L’intervento delle Fiamme Gialle, che hanno agito su delega della Procura della Repubblica del tribunale di Sassari, è stato determinato da una inchiesta avviata da diversi mesi a proposito di un andamento di tipo amministrativo nelle svolgimento delle pratiche ritenuto anomalo. Anomalie emerse già dalle prime indagini che avrebbero determinato l’assunzione del provvedimento di sequestro da parte della Procura.

A fare scattare l’inchiesta sono state alcune segnalazioni da parte di disoccupati giunte nelle mani dei finanzieri.

Denunce nelle quali si lamentavano pesantissimi ritardi, procedure burocratiche infinite, che rinviavano l’ottenimento di quei benefici sociali previsti per chi non ha più un lavoro. Contributi economici spesso l’unica risorsa per poter sopravvivere.

Sulla questione si sono quindi accesi i riflettori delle indagini e sono così cominciate le verifiche con i primi controlli presso banche dati e il recupero di elementi risultati utili attraverso approfondimenti sulle dinamiche amministrative.

L’istruzione delle pratiche negli uffici del Caf Uil di via Mazzini avveniva regolarmente, compreso il pagamento di un piccolo importo, 10/15 euro, per diritti amministrativi, con regolari iscrizioni al protocollo di entrata. Vista la crisi economica e i livelli di disoccupazione altissimi le richieste di sussidio erano piuttosto consistenti consolidando quindi l’utilità del Caf a supporto di una condizione sociale difficile.

Ma quelle previdenze previste per chi si trova in uno stato di forte disagio economico, non arrivando alla loro naturale conclusione, quella della erogazione del sussidio, diventavano una chimera accrescendo ulteriormente le difficoltà di tanti senza lavoro ai quali non veniva fornita senza alcuna spiegazione.

Inutili le richieste di chiarimenti: “la pratica è stata istruita, bisogna attendere”, era la risposta che i disoccupati ricevevano dagli addetti del Caf.

Con il sequestro dei documenti praticato ieri gli uomini della guardia di finanza potranno entrare nel merito delle diverse procedure amministrative, verificare quelle andate a buon fine, quelle evase in forte ritardo e quello non evase per niente, dimenticate. Individuandone evidentemente le motivazioni.

L’operazione si è conclusa a tarda sera anche perchè la raccolta di atti amministrativi posti sotto sequestro si è rivelata piuttosto consistente.

Vale la pena ricordare che i servizi Caf, in base ai volumi di pratiche accolte a protocollo, e quindi avviate per la fase di istruzione, ricevono compensazioni di tipo economico che sono finalizzate a mantenere in piedi la struttura di servizio.



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