La Nuova Sardegna

Alghero

Strada aeroporto: «La politica si svegli»

Strada aeroporto: «La politica si svegli»

Confartigianato punta il dito sulla viabilità pericolosa e sul disinteresse generale

10 giugno 2018
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ALGHERO. «Basta col disinteresse della politica nei confronti dei gravi problemi di sicurezza lungo la strada per l’aeroporto di Alghero». È l’appello del presidente provinciale di Sassari della Confartigianato, Mario Piras, per il quale «è ora di intervenire». Secondo lui, «dalla rotatoria nella strada dei “due mari” allo scalo aeroportuale la sicurezza è a fortissimo rischio». Dopo gli appelli arrivati da più parti, a iniziare da quello di due giorni fa del sindaco di Alghero, Mario Bruno, Piras ci va giù pesante. «Si avverte un disinteresse complessivo da parte della politica e di chi avrebbe dovuto mettere in sicurezza due tratti stradali che per Alghero sono fondamentali, oltre a rappresentare il biglietto da visita di un ampio territorio», afferma. «Non è possibile che ci si limiti a realizzare infrastrutture come la rotatoria – aggiunge – e poi ci si dimentichi di metterle in sicurezza». I pericoli rilevati dal presidente dell’associazione di categoria cui fanno capo gli artigiani del Nord Ovest Sardegna sono tanti. «Segnaletica carente o inesistente, erbacce e arbusti che crescono incontrollati, manto stradale deformato dalle radici degli alberi, che corrono lungo il tratto stradale e non trovano ostacoli, totale mancanza di illuminazione – afferma Piras – questo è uno spettacolo indecoroso per un territorio che si mette in bella mostra con gli eventi sportivi e culturali, ma che poi torna a una quotidianità fatta dei problemi e dei disagi di sempre».

Ricordando che su quella strada c’è già scappato il morto e auspicando che non debbano esserci altre croci per destare l’attenzione generale, il presidente provinciale ribadisce che «occorre intervenire con urgenza, rimuovere le condizioni di pericolo e garantire una viabilità più funzionale alle imprese e più sicura per i cittadini». Per farlo, conclude Piras, «basta sbloccare i fondi già impegnati in bilancio, rientranti nel progetto complessivo della Provincia». (g.m.s.)

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