La Nuova Sardegna

Alghero

Ristoratori imbufaliti per i disservizi idrici

di Gian Mario Sias

L’interruzione è stata segnalata con pochissimo anticipo e la distribuzione è ripresa in ritardo

16 giugno 2018
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ALGHERO. «È un disservizio continuo, ora basta, qualcuno dovrà pagare». La protesta ormai si è fatta digitale, viaggia sui social, sulle chat di whatsapp e rimbalza tra smartphone, pc e tablet. Ad Alghero i disservizi idrici sono all’ordine del giorno. Questo dopo che Enas, l’Ente acque della Sardegna, ha chiuso i rubinetti del Coghinas per eseguire un intervento urgente di riparazione lungo l’acquedotto che rifornisce di acqua grezza i potabilizzatori Abbanoa di Truncu Reale (che serve Sassari, Porto Torres e Stintino), Monte Agnese (Alghero) e Castelsardo. Anche in città i rubinetti sono rimasti a secc e tutti sono sul piede di guerra. La palma di più inferociti va ai ristoratori che ci hanno perso più di tutti, anche la faccia. «Hanno dato un preavviso scarsissimo, poi hanno disatteso gli impegni sull’orario di ripristino e ci hanno lasciato a secco, costringendoci a chiudere», protestano i titolari di alcune attività del centro. Non tutti, per questioni di dimensioni e di vetustà degli impianti idraulici, si possono permettere cisterne e serbatoi. Con il risultato che mercoledì sera «abbiamo dovuto respingere i clienti all’uscio, disdire le prenotazioni, prenderci gli insulti di chi non crede alle sue orecchie – lamentano – in una città che si professa turistica, in pieno giugno è successo davvero che i ristoranti possono trovarsi senz’acqua. E senza clienti».

Quello di cui si lamentano in tanti, tra operatori commerciali e semplici cittadini, è che la comunicazione dell’interruzione idrica programmata per mercoledì è stata annunciata con scarsissimo anticipo. «Questo è un dato di fatto, e ci ha impedito di organizzarci per tempo contro eventuali contrattempi», affermano in tanti.

«Ma la cosa più grave è che ci hanno detto che alle 20 sarebbe tornato tutto alla normalità – insistono i ristoratori – perciò a pranzo abbiamo lavorato a pieno regime, utilizzando tutte le scorte disponibili». Col risultato che alle 20, quando l’acqua non è tornata, «ci siamo trovati senza una stoviglia, con i bagni inutilizzabili, senza poter ricevere i nostri ospiti e poter garantire un servizio adeguato – concludono – chi ci rifonderà per i mancati guadagni e per le pessime recensioni che ci aspettiamo dopo questo disguido?».

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