La Nuova Sardegna

Alghero

I dubbi dell’Istituto Idrografico sul Pai

I dubbi dell’Istituto Idrografico sul Pai

Chiesti al Comune alcuni chiarimenti sulla variante al Piano regolatore generale

17 giugno 2018
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ALGHERO. «Con quale motivazione, oltre a esaminare ex novo i suoi affluenti, è stata rimodellata anche l’asta principale del canale Orune, già studiato dal Piano stralcio delle fasce fluviali, mentre per il rio Sassu, il rio Serra e il Rio Filibertu sono stati interamente mutuati i risultati dello stesso Piano stralcio delle fasce fluviali?». E ancora. «Perché nella relazione non è inserito un breve inquadramento sulla natura dei corsi d’acqua esaminati, che indichi se si tratta di rete idrografica naturale, rete idrografica regolarizzata o canale artificiale?». Sono queste le sottolineature più rilevanti contenute nella richiesta di chiarimenti e integrazioni rivolta dall’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna al Comune di Alghero a proposito dello studio di compatibilità idrografica riferito alla Variante al Piano regolatore generale e inerente il Programma di conservazione e valorizzazione dei beni paesaggistici della bonifica storica di Alghero. I dubbi lanciati da Cagliari, senza entrare minimamente nel merito del braccio di ferro politico in atto ad Alghero e senza neanche piegarsi alle istanze divergenti dei diversi comitati che rappresentano le borgate e il territorio rurale della Riviera del corallo, rischiano di avere comunque una eco straordinaria. Sì, perché la richiesta di delucidazioni e ulteriori carte, firmata dal direttore del servizio Marco Melis, di fatto avvalora la tesi sostenuta non più tardi di una settimana fa dai residenti e dai titolari delle aziende della zona maggiormente interessata dallo studio di compatibilità. Si tratta di un’area fertilissima di 800 ettari che da agricola è stata declassata a forte rischio idrogeologico. Giorni fa l’assessore comunale dell’Urbanistica, Alessandro Balzani, aveva provato a sedare una protesta che rischia di finire a carte bollate di fronte alla giustizia amministrativa. «Il tecnico che ha redatto lo studio si sta confrontando con l’Agenzia del distretto idrogeologico, dalla quale ha strappato la revisione di alcuni parametri – aveva assicurato – grazie a questo lavoro di confronto inter-istituzionale ci potrebbero essere novità e vincoli meno restrittivi per quell’area». Qualche sera fa, in un incontro pubblico promosso dal Comitato zonale della Nurra, che sulla vicenda ha annunciato da tempo la linea dell’intransigenza, queste sue affermazioni sono state duramente contestate. «Non hanno strappato proprio un bel nulla, è Cagliari che chiede spiegazioni per quanto fatto – dicono gli autori della protesta – e anche noi a questo punto siamo proprio curiosi di capire il perché di una simile difformità di valutazione e di parametri». (g.m.s.)

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