La Nuova Sardegna

Alghero

Emergenza pediatri nessuna sostituzione per chi va in pensione

di Erika Pirina
Emergenza pediatri nessuna sostituzione per chi va in pensione

ALGHERO. Sos pediatri. Anche la città di Alghero si allinea alla problematica isolana della pediatria e dei tagli alla sanità nazionale. Alla fine del 2018 due pediatre andranno in pensione ma al...

05 luglio 2018
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ALGHERO. Sos pediatri. Anche la città di Alghero si allinea alla problematica isolana della pediatria e dei tagli alla sanità nazionale. Alla fine del 2018 due pediatre andranno in pensione ma al momento non è stata aperta alcuna posizione vacante alla Asl per sostituire e assicurare ai bambini le cure appropriate e tempi di attesa adeguati. I 4886 bambini residenti in città e che hanno tra zero a quattordici anni godono, al momento, dell’assistenza sanitaria di cinque medici, pediatri di libera scelta.

Parte di questi sono al momento massimalisti, cioè hanno raggiunto il limite massimo di pazienti, ciò determina che, andando in pensione due di questi cinque medici, il numero di piccoli in cura per ognuno di loro andrebbe ad aumentare in maniera esponenziale.

Ai residenti ad Alghero si aggiungono anche i bimbi di Olmedo e Villanova che – non avendo specialisti nel loro comune - hanno l’opportunità di scelta tra Sassari e gli ambulatori locali. Questi dati sono validi solo a livello teorico, medico e sicuramente dal punto di vista genitoriale, ma non per i tagli alla sanità. La norma impone infatti che, per bandire il posto vacante, i due medici in pensione devono raggiungere il numero – al 31 dicembre - di almeno 300 bambini da zero a sei anni (i bambini da 6 a 14 non sono da imputarsi all’età pediatrica).

Stando alle cifre quindi, circa 2784 bambini dovrebbero andare ad allungare le interminabili file dei medici di base, ormai disabituati a trattare problematiche infantili, malattie esantematiche, dentini da latte e sviluppo logopedico.

Le loro competenze negli anni si sono focalizzate su pazienti adulti, spesso più sulla geriatria e difficilmente avrebbero i tempi, a causa della notevole mole di lavoro, di approfondire il tema della crescita con le misurazioni periodiche come fa un pediatra. Per l’accordo collettivo nazionale il Pls è un libero professionista che lavora in convenzione con le Asl e percepisce il compenso mensile di 4,5 euro a paziente, il medico di base invece ne percepisce 2,7 da qui il presumibile risparmio sulla sanità e la volontà, non dichiarata ufficialmente, di far convogliare i pazienti non più neonati agli ambulatori per adulti.

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