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Concorso per il Parco, il centrodestra attacca: «È calato il silenzio»

Concorso per il Parco, il centrodestra attacca: «È calato il silenzio»

ALGHERO. «Se Desogos ha prove di “incozzati” vada in Procura». Gli ultimi in ordine di apparizione sono i consiglieri comunali di Forza Italia, Maurizio Pirisi e Nunzio Camerada. Si parla di concorsi...

11 luglio 2018
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ALGHERO. «Se Desogos ha prove di “incozzati” vada in Procura». Gli ultimi in ordine di apparizione sono i consiglieri comunali di Forza Italia, Maurizio Pirisi e Nunzio Camerada. Si parla di concorsi e di stabilizzazioni al Parco naturale regionale di Porto Conte e si scatena la rissa. È bastato che Nuovo Centrodestra, Partito sardo d’Azione e Patto civico chiedessero che fine avesse fatto il concorso già bandito e subito si è acceso lo scontro. Nell’ordine. Il tridente composto da Emiliano Piras, Mario Conoci e Stefano Lubrano ha paragonato Porta Terra al porto delle nebbie. «Il Comune di Alghero riesce a far sparire nella nebbia anche cose che si potrebbero realizzare con un po’ di buona volontà e trasparenza».

Il riferimento è ai concorsi annunciati, con tanto di date e scadenze, per il personale del Parco. «Si sono perse le tracce del concorso a tempo indeterminato di dieci figure professionali necessarie al funzionamento dell’ente, ruoli ricoperti sinora in modo precario ma continuativo da operatori che nel frattempo hanno maturato professionalità ed esperienze preziosissime», dicono Ncd, Psd’Az e Patto civico, per i quali quel concorso «è un atto di buona amministrazione, che porterebbe a soluzione una situazione di precarietà ed esonererebbe il Parco da onerosi contenziosi giudiziari». Ma di quei bandi che scadevano il 5 aprile si sa solo che «la procedura concorsuale è stata trasmessa all’amministrazione comunale per i controlli previsti – dice il triumvirato – e lì giace senza risposta». Ai tre ha replicato Tonina Desogos, presidente del Comitato di borgata di Maristella e dirigente del Pd locale. «La stabilizzazione dei lavoratori che prestano servizio al Parco è dovuta e naturale solo a fronte di risultati verificabili a favore del territorio», è la bordata che rivolta più ai lavoratori che ai competitor politici. Secondo Tonina Desogos «non è un segreto che dall’esterno il Parco è ancora interpretato da molti come lo stipendificio per gli incozzati della politica locale». Poi la provocazione finale. «Ogni volta che entro a Casa Gioiosa c’è un silenzio tombale, pare ci lavorino in due e che si alternino», è la bordata che fa indignare Forza Italia.

«È un grave e strumentale attacco ai dipendenti che da anni, senza alcuna certezza, contribuiscono alla realizzazione della missione del Parco regionale», accusano gli azzurri. «Parlare in modo generico di stipendificio e incozzati va contro il pubblico interesse – proseguono – il Pd dica chiaramente se ritiene che nelle procedure di stabilizzazione avviate dal Parco ci sono errori giuridici, si rivolga alla Procura senza gettare fango su lavoratori accusati di scarso rendimento». (g.m.s.)

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