La Nuova Sardegna

Alghero

«Cambiamo la strategia della Fondazione Meta»

di Gian Mario Sias
«Cambiamo la strategia della Fondazione Meta»

Per il neo presidente Massimo Cadeddu occorre “vendere” il prodotto Alghero «Il nostro arrivo punta a colmare un vuoto nella reclamizzazione del territorio»

26 luglio 2018
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ALGHERO. Un anno fa l’aveva chiesto a gran voce, insieme ad altri attori economici del territorio, portatori di interessi di categorie che dipendono direttamente o indirettamente dal turismo. Tra una doglianza e l’altra, tra una proposta e l’altra, avevano detto che la Fondazione Meta dovesse aprire ai privati, coinvolgerli direttamente, chiamarli alle loro responsabilità. Quella sfida, quella disponibilità a farsi carico in prima persona del pilotaggio di quella struttura comunale, era piaciuta subito al sindaco e ad alcune parti politiche più desiderose di imprimere un cambio di passo al governo del territorio. Nonostante questa favorevole precondizione, c’è voluto un anno per arrivare alla Meta, per usare un gioco di parole neanche troppo ricercato. Ma ora il risultato è stato raggiunto e lui, assumendosi oneri e onori del percorso intrapreso, ci mette la faccia. Massimo Cadeddu è il nuovo presidente della Fondazione Meta Alghero. È stato nominato due giorni fa, ma la sua investitura, appunto, ha almeno un anno. «L’abbiamo chiesto a gran voce dallo scorso anno, perché abbiamo ritenuto doveroso avere un ruolo importante all’interno della Fondazione», sono le prime parole del presidente Cadeddu. «Il sistema economico ha sempre considerato Meta come lo strumento principale per la programmazione del prodotto turistico Alghero», afferma entrando nel merito di quel che sarà. Ieri c’è stato l’incontro col suo predecessore, Raffaele Sari Bozzolo. I due si sono manifestati reciproca stima e anche oggi Massimo Cadeddu ribadisce un concetto fondamentale. «Non siamo qua per giudicare nessuno, ma è stato fatto un buon lavoro, si sono fatti dei passi importanti», sostiene il presidente di Meta, secondo il quale, tuttavia, «ora cambia proprio la strategia e la missione della Fondazione». Per essere più precisi, «il nostro arrivo colma quel vuoto in tema di programmazione e reclamizzazione del territorio», approfondisce. «Al ruolo della Fondazione e al suo operato è stato dato un taglio più culturale – è la riflessione – e bisogna riconoscere che si tratta di un segmento che è stato sviluppato in maniera egregia». Ma ora la musica cambia. «Ci spetta un altro compito – dice Cadeddu – siamo qui per provare a fare quello che fanno le imprese individualmente o attraverso e all’interno delle associazioni di categoria». Insomma, l’idea è che Meta possa diventare lo strumento attraverso cui «vendere il prodotto Alghero». Di più. «Farlo dentro la Fondazione per noi era quasi un obbligo, perché la missione è culturale e riguarda tutti, non solo gli operatori economici», precisa. «Perché per prima cosa – conclude – occorre ritrovare l’identità di questa città, così da affidarle un ruolo che i mercati turistici possano cogliere chiaramente».

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