La Nuova Sardegna

Alghero

Carte comunali falsificate, a rischio i fondi del Psr

di Gian Mario Sias
Carte comunali falsificate, a rischio i fondi del Psr

Nel mirino della Procura, il tecnico di un Centro di assistenza per l’agricoltura Depositata a Palermo una richiesta (taroccata) di finanziamenti per Alghero  

28 luglio 2018
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ALGHERO. Avrebbe fatto carte false, nel senso più letterale del termine, per accedere a finanziamenti per cui era necessaria la partnership di un ente locale. Ma la vera anomalia è che il “nome” del Comune di Alghero sarebbe stato utilizzato a sua insaputa per una richiesta di finanziamenti che non riguardava direttamente la Sardegna, aggregando l’amministrazione di Porta Terra a un partenariato con base in Sicilia. Per farlo, ma siamo sempre nel campo delle ipotesi, il fascicolo aziendale del Comune di Alghero sarebbe stato iscritto a Palermo. Oltre al danno d’immagine, rispetto al quale l’amministrazione si è tutelata presentando una formale denuncia e dando il la all’inchiesta della Procura di Sassari, Porta Terra rischia anche un danno materiale: il fatto che quel documento, necessario per accedere a finanziamenti pubblici in campo agricolo, risulti depositato in un altro territorio, preclude la possibilità di accedere ai finanziamenti del Psr. Compresi i 200mila euro cui il Comune di Alghero ambiva per la realizzazione del parcheggio accanto al complesso nuragico di Palmavera: il bando scade il 31 luglio e gli uffici comunali, insieme all’ente individuato per l’assistenza in campo agricolo, sta facendo le corse contro il tempo per non perdere questa opportunità. A finire nel mirino della guardia di finanza e della polizia locale, che stanno svolgendo le indagini su mandato della Procura di Sassari, è il responsabile di un Centro assistenza agricoltura del territorio. Il Caa e il tecnico in questione hanno già in passato avuto a che fare con il Comune di Alghero. Per questo l’uomo disponeva di tutte le informazioni necessarie per poter operare il “trasferimento” a Palermo in autonomia. L’ipotesi accusatoria, peraltro, troverebbe conferma nelle sue parziali, recentissime, assunzioni di colpa. Un mese e mezzo fa il Comune si è rivolto a un altro Caa, così come previsto dal bando, per portare avanti la pratica di Palmavera. L’idea è di accedere alla misura “Villaggi tradizionali” del Piano di sviluppo rurale della Regione. Si tratta di una fonte di finanziamento dedicata solo ai Comuni e agli enti locali. Il Comune di Alghero aspira a 200mila euro che servirebbero per completare un’operazione ritenuta fondamentale nell’ottica della messa a sistema della fruizione di uno dei più importanti beni del patrimonio archeologico e storico del territorio. È proprio in quella circostanza che emerge l’anomalia che fa cascare dalle nuvole dirigenza, assessori e sindaco. Mario Bruno e la sua giunta decidono di tutelarsi e di volerci vedere chiaro e denunciano l’anomalia. Come sia potuto succedere, con che finalità, in che tempi, è ancora presto per dirlo. Di certo è che quel pasticcio di cui il Comune è vittima rischia di vanificare lo sforzo fatto per valorizzare il complesso di Palmavera.

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