campo di basket
«Un playground anche in città»
Mozione della consigliera di maggioranza Marina Millanta
31 luglio 2018
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ALGHERO. Mai mettersi contro un’agonista di professione. Marina Millanta, ex cestista, dirigente sportiva, consigliera comunale del Partito dei sardi, non si arrende. Anzi, per quanto resti all’interno della maggioranza senza alcun tentennamento, lancia un ultimatum al sindaco Mario Bruno e alla sua giunta. «Si avvii senza ulteriore indugio e senza tentennamenti l’iter necessario per assegnare i lavori di costruzione del campo di basket all’interno del cortile della scuola elementare di via Giovanni XXIII», chiede la giocatrice romana, ormai algherese a tutti gli effetti, anche a nome dei tantissimi cittadini che hanno da subito sposato quell’iniziativa. Tutto questo impegno, al di là di una questione di principio che Marina Millanta argomenta in una mozione di cui chiede l’immediato inserimento all’ordine del giorno del consiglio comunale, lo deve alla famiglia Fertuzzi. Come tutti ricordano bene, l’idea di realizzare quel campo è la loro, così come sarebbero loro i finanziamenti necessari per costruirlo e donarlo alla città che aveva adottato e visto crescere il loro figlio Simone, morto troppo giovane in un incidente stradale nella provincia laziale, dove era tornato a vivere insieme ai familiari, ma senza mai abbandonare Alghero, dove è cresciuto e dove aveva scoperto l’amore per la palla a spicchi. Per una serie di contrattempi che possono essere tranquillamente archiviati nella categoria “fraintendimenti”, quel dono che i Fertuzzi hanno deciso di fare ad Alghero in memoria del figlio non è stato ancora realizzato, sebbene ci siano atti amministrativi ormai datati che individuano il posto in cui farlo e danno il via libera all’operazione. Un paradosso che l’ex giocatrice, tra le altre, di Mercede Alghero e Sant’Orsola Sassari, non riesce proprio a mandare giù. «Basta fare il campo, recintarlo e realizzare un cancelletto esterno, così che Alghero disponga di un playground disponibile a tutti a qualsiasi ora – conclude la consigliera del Pds – proprio come avrebbe voluto Simone». (g.m.s.)
