La Nuova Sardegna

Alghero

Caso Caria, le spiegazioni del Comune

Caso Caria, le spiegazioni del Comune

Il sindaco Bruno interviene sulla polemica con la dirigente del settore Sport

07 settembre 2018
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ALGHERO. «L’esecutivo ha ritenuto di conferire un incarico all’avvocato Antonello Pais per valutare la necessità di procedere ad azione giudiziale, come determinato dalla dirigente, anziché in autotutela».

È la spiegazione fornita da Porta Terra alla delibera con cui la giunta Bruno conferisce mandato al legale «affinché verifichi le conclusioni della citata determinazione in ordine alle competenze dirigenziali nell’accertamento e dichiarazione della risoluzione nonché in ordine alla sussistenza di poteri di autotutela non considerati nella anzidetta determinazione», come recita l’atto approvato dal sindaco Mario Bruno e dai suoi assessori a proposito della determinazione firmata dalla dirigente Francesca Valentina Caria il 3 agosto scorso. L’amministrazione ricorda che «la dottoressa Caria determina “di ritenere doveroso conferire procura alle liti al fine di procedere all’esperimento della necessaria azione diretta al fine di far dichiarare risolto per grave inadempimento il contratto stipulato con l’Asd Brescia Scuola Calcio Alghero, successivamente incorporata dall’Asd Alghero, nonché per la formulazione di eventuale contestuale richiesta di risarcimento del danno” senza indicare possibili procedure alternative e senza chiedere pareri a uffici interni». In sostanza, per l’amministrazione Francesca Caria avrebbe potuto assumere lei stessa una decisione in autotutela. «I dubbi riscontrati nel procedimento dirigenziale, quindi, non competono al merito della determinazione», scrive il Comune di Alghero, ma nessuno l’ha mai sostenuto. I dubbi, invece, sono «unicamente in ordine alle competenze dirigenziali nell’accertamento e dichiarazione della risoluzione, e quindi in ordine alla sussistenza di poteri di autotutela in capo al dirigente», è la conferma. «Trattandosi di atto gestionale, l’accertamento del corretto adempimento delle prestazioni contrattuali e la valutazione della relativa violazione si è ritenuto potessero rientrare nella sfera di competenza del dirigente, cui spetta l’eventuale determinazione di revoca o risoluzione del contratto», è la posizione esplicitata dopo le polemiche sfociate nell’esposto presentato alla Corte dei conti della Sardegna dai consiglieri Michele Pais della Lega e Monica Pulina del Gruppo misto. Questo tipo di procedura, «limiterebbe i tempi del procedimento di revoca e soprattutto eviterebbe eccessi di spesa per incarichi legali come invece determinato dal dirigente», è la conclusione cui è giunto l’esecutivo per risolversi a nominare un avvocato. (g.m.s.)

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