La Nuova Sardegna

Alghero

Nella Nurra 170mila ulivi per guardare al futuro

di Gianni Olandi
Nella Nurra 170mila ulivi per guardare al futuro

Entro questa settimana inizierà la messa a dimora di oltre 50mila piante Il progetto della famiglia Manca ha già ottenuto riconoscimenti internazionali

18 settembre 2018
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ALGHERO. Nella Nurra a nord della città comincerà entro questa settimana la seconda parte di un progetto imprenditoriale in agricoltura che partito come una vera e propria scommessa è oggi una straordinaria realtà. Verranno messe a dimora 50 mila piante di ulivo, razza bosana, che andranno a completare il progetto cominciato 4 anni fa con il posizionamento di altre 120 mila piante che complessivamente interessano circa 200 ettari.

Protagonisti di un investimento che va in controtendenza rispetto all'andamento nazionale del settore olii, la famiglia di imprenditori agricoli Domenico e Pasquale Manca, padre e figlio, alla guida dello storico oleificio algherese che superato il secolo di vita si appresta a vivere una nuova era sul piano della produzione. Con l’intervento che partirà questa settimana sono infatti oltre 600 gli ettari che producono la materia prima per il frantoio di San Giuliano sottoposto recentemente a una serie di innovazioni tecniche che sono valse alla azienda riconoscimenti in ambito internazionale. L’intervento di piantumazione che comincerà nei prossimi giorni segue un intenso lavoro di spietramento dell’intero terreno. «Con le pietre che abbiamo recuperato possiamo costruire un intero quartiere», commenta Pasqualino Manca per dare una immagine concreta dell’imponente lavoro di bonifica e riqualificazione dell’area. Ma non solo: il terreno è stato dotato di un impianto idrico secondo le tecniche più recenti, di una viabilità di accesso consona al processo produttivo e alla successiva raccolta, di quei servizi indispensabili anche per la forza lavoro che sarà impegnata. Il precedente intervento, quello delle 120 mila piante a dimora, è già entrato in produzione, quote leggere evidentemente, e fra tre anni circa sarà la volta dei 50 ettari appena predisposti alla piantumazione. A margine degli aspetti produttivi va segnalato che il nuovo intervento determinerà una ricaduta occupazione di almeno di una decina di unità lavorative. «Abbiamo interpretato questa iniziativa come una vera e propria sfida rispetto al momento di stagnazione complessiva che si registra nel mondo agricolo del nostro Paese – dice Domenico Manca, storica quercia dell’azienda algherese - e oggi che la stiamo portando a compimento siamo ancora più convinti di avere fatto una scelta giusta anche in una visione territoriale più ampia». Scelta che vale la pena ricordare è valsa alla San Giuliano il riconoscimento internazionale istituito da Milano Olio Officina che assegna il premio la “Cultura dell’olio” per l’innovazione e l’importante contributo dato al settore olivicolo nazionale.



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