La Nuova Sardegna

Alghero

Il Comune nega la piazza a Casa Pound

di Nicola Nieddu
Il Comune nega la piazza a Casa Pound

No all’autocertificazione con principi antifascisti? Allora niente permessi per il gazebo: il movimento si rivolge alla Procura

29 settembre 2018
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ALGHERO. Il Comune di Alghero chiede di firmare un'autocertificazione dove si dichiara, tra le altre cose, di essere antifascisti e Casapound non accetta. Scatta il diniego dell'autorizzazione amministrativa per la posa di un gazebo in piazza Sulis e Casapound annuncia di denununciare il Comune.

Alla locale sezione di Casapound Italia non è andata giù che nell'autocertificazione richiesta dagli uffici comunali sia stato chiesto di firmare una dichiarazione dove è scritto «di non richiamarsi all'ideologia, ai linguaggi e rituali fascisti, alla sua simbologia e alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, o, per ragioni di lingua, di opinioni politiche, o per condizioni personali o sociali, verificati a livello statutario, nel rispetto dell'articolo 3 della Costituzione. Il richiedente attesta di essere a conoscenza e di impegnarsi a rispettare: la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana secondo la quale - è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista - . l'art.3 della Costituzione Italiana, la legge "Scelba" n° 645 del 20 giugno 1952 e la legge 205 del 25 giugno 1993, nota come legge "Mancino"». Nell'autocertificazione, il Comune di Alghero ha evidenziato che gli occupanti il suolo pubblico devono «aderire ai principi ispiratori della Costituzione Italiana vigente dell'antifascismo, antisemitismo e antirazzismo, così come richiamati nella Delibera della Giunta Comunale algherese dello scorso 13 settembre.

Luca Torturu, coordinatore cittadino di Casapound Italia, non ha accettato di firmare l'autocertificazione comunale, così è giunto il diniego a firma del dirigente Guido Calzia. Secondo Luca Torturu «l'autocertificazione contiene una discriminante politica e ideologica, in quanto avrei dovuto dichiarare di aderire ai principi dell'antifascismo. Dato che non esiste alcuna legge italiana che mi imponga di essere antifascista - prosegue il coordinatore cittadino di Casapound - ho chiesto in via informale se fosse possibile rimuovere tale dicitura. Richiesta negata, così mi sono rifiutato di firmare ottenendo il diniego della concessione di suolo pubblico».

Lo scorso 13 settembre il Comune di Alghero, soprattutto dopo i noti fatti di Sassari, ha deliberato di non rilasciare spazi pubblici a partiti o associazioni di ispirazione fascista e nazista. Delibera che lo stesso Luca Torturu contesta perché, a suo dire, «nella delibera vengono citate norme costituzionali, articoli del codice penale inesistenti come la legge Fiano, mai entrata in vigore, e alcuni fatti come manifestazioni a sfondo razzista e xenofobo che ad Alghero non mi risulta siano mai accaduti». Lo stesso rappresentante di Casapound sottolinea che il Comune non gli ha negato il suolo pubblico, «però non posso firmare un'autocertificazione dove mi chiedono di aderire ai principi dell'antifascismo». Intanto lo stesso Luca Torturu conferma che Casapound Italia agirà per vie legali denunciando il Comune di Alghero "per tutelare i diritti". Gli avvocati di Casapound stanno raccogliendo il materiale e la prossima settimana sarà presentata la denuncia. Nel frattempo Casapound annuncia che, nonostante l'annullamento della manifestazione in piazza Sulis, proseguirà le sue attività nella sede di via Bernini 16.



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