La Nuova Sardegna

Alghero

Muore dopo le dimissioni, due indagati

di Nadia Cossu
Muore dopo le dimissioni, due indagati

Un 49enne va in ospedale con forti dolori addominali, torna a casa e il padre lo trova senza vita. Medici sotto inchiesta

02 ottobre 2018
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ALGHERO. Si è accasciato sul tavolo della cucina mentre il padre gli preparava un tè, voleva dargli un po’ di sollievo visto che era stato appena dimesso dal pronto soccorso dell’ospedale civile di Alghero. Ha urlato il suo nome, ha provato a toccarlo, ma quel figlio di 49 anni – adulto ma fragile psicologicamente – non respirava più. I medici del 118 hanno tentato di rianimarlo. Inutilmente.

Ora tutta questa vicenda è finita sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica di Sassari Paolo Piras che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e ha iscritto due medici nel registro degli indagati: un chirurgo e un medico del pronto soccorso. Oggi, intanto, sarà affidato l’incarico per l’autopsia.

Ma cosa è successo la sera del 25 settembre? I forti dolori all’addome avevano convinto il padre del 49enne (affetto da una disabilità mentale) a chiamare un’ambulanza perché trasportasse il figlio in ospedale. E al pronto soccorso il paziente è arrivato intorno alle 20: l’addome era rigido e lui lamentava dolori forti. Il medico di turno ha richiesto una radiografia e anche una consulenza chirurgica. Una volta eseguito questo esame il 49enne è stato dimesso con una diagnosi che in sintesi riconduceva i sintomi alla mancata evacuazione fecale. Quindi è stata suggerita una terapia che potesse aiutarlo a liberare l’intestino ed è stato mandato a casa.

Ma i dolori non passavano e il giorno successivo, il 26 settembre, il padre ha riaccompagnato il figlio al pronto soccorso dell’ospedale Civile. Qui, stando alla prima ricostruzione in mano agli inquirenti, sarebbe stata confermata la diagnosi del giorno precedente e il 49enne viene dimesso per la seconda volta. Una volta arrivati a casa, intorno a mezzogiorno, l’uomo si è seduto su una sedia intorno al tavolo della cucina mentre suo padre preparava un tè. Vedeva che il figlio soffriva ancora, i dolori erano tutt’altro che passati. Poi si è spostato in un’altra stanza dell’abitazione per sbrigare una faccenda e quando è tornato in cucina lo ha trovato morto.

Quel padre disperato ha provato a chiamare per nome il figlio, lo ha toccato ma si è reso subito conto che la situazione era critica. Ha chiamato il 118 e l’ambulanza dopo pochi minuti è arrivata a casa, gli operatori hanno tentato le manovre di rianimazione ma intorno alle 14 hanno dovuto arrendersi. Il paziente era morto. Ed era morto poco tempo dopo essere uscito dall’ospedale.

Il padre del 49enne si è rivolto ai carabinieri della stazione di Alghero che hanno fatto delle indagini scrupolose finite nel fascicolo del sostituto procuratore Piras. La magistratura ha sequestrato la cartella clinica e ora vuole capire se siano stati eseguiti tutti gli accertamenti necessari per definire con precisione la diagnosi. E l’autopsia, che verrà effettuata tra oggi e domani, potrà dare delle indicazioni utili.

Intanto i due medici che hanno visitato il paziente sono indagati, la Procura dovrà stabilire se la loro condotta sia stata corretta o se ci sia stata qualche omissione.

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