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Alghero

L'algherese Luca Ortu: «Per mio figlio ora sono un supereroe, mi chiama Aquaman»

Gian Mario Sias
L'algherese Luca Ortu: «Per mio figlio ora sono un supereroe, mi chiama Aquaman»

In Abruzzo dove si è trasferito ha salvato una donna nell’auto sott’acqua: «Non potevo non intervenire». Il sindaco Bruno ha annunciato che a Natale gli conferirà una benemerenza civile

24 ottobre 2018
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ALGHERO. Da ragazzo della “muralla” a eroe nazionale. Anzi di più: da due giorni Luca Ortu, 45 anni, algherese, da 18 trapiantato per amore a Francavilla, in provincia di Chieti, per suo figlio Nicolò è un supereroe. «Mi ha chiamato Aquaman», rivela lui, protagonista del salvataggio di una signora che ha rischiato di rimanere inghiottita in un sottopasso allagato, sotto tre metri d’acqua, alla guida della sua auto. Lui stava andando a ritirare il ragazzino da scuola. Fa la prima media. Oggi papà si sente un esempio per lui.

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«Credo che sentirsi considerato come un eroe dal proprio figlio sia il sogno di tutti i papà – confessa – ma credo che l’importante sia trasmettere quei valori che porto con me dall’isola, a iniziare dall’importanza della vita, degli essere umani, specie in un momento storico in cui molti mettono prima gli oggetti». Luca Ortu cerca di non farsi travolgere dal clamore, predica a sé stesso l’umiltà. Ma non sa far finta di niente. «Sono davvero emozionato, ho le lacrime agli occhi, sono contento se quel che ho fatto può dare il buon esempio ai giovani, una vita viene prima di qualsiasi altra cosa».

Luca Ortu è titolare di una tabaccheria insieme alla moglie. E si sente un uomo normale. «Vengo da una famiglia normale, di gente che lavora, tutto qui – spiega – e anche qui faccio una vita molto normale». La sua mente torna a quei momenti drammatici. «Non c’ho pensato neanche un attimo, non c’è stato tempo di aver paura, ho realizzato solo dopo, a casa, mentre parlavo con mia moglie e mio figlio, quel che era accaduto», racconta. Per lui era una cosa tanto normale che non ha neanche chiamato casa. «Ieri ho sentito mia mamma e miei fratelli, che hanno letto sul giornale quello che era successo», rivela divertito. «Ma cos’altro avrei dovuto fare? – chiede – ho visto quella donna che sbatteva i pugni sul parabrezza, era incastrata e disperata, non ho avuto il coraggio di girare la testa dall’altra parte». L’adrenalina ha fatto il resto, anestetizzando ogni paura.

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«Sono andato a tre metri, sono entrato nell’abitacolo, per entrarci ho dato una forte gomitata e ho spaccato il finestrino, è andato tutto bene – spiega – dopo, a mente fredda, a casa, ho realizzato quel che era successo». A farne un paladino è il sindaco di Alghero, Mario Bruno. «Assegneremo a Luca Ortu una benemerenza civica il 23 dicembre – annuncia – in occasione del concerto che due sere prima di Natale Paolo Fresu terrà nella cattedrale di Santa Maria».

Ieri mattina Bruno ha parlato a lungo al telefono con “l’eroe di Francavilla”. «È stata una grande emozione per tanti motivi – spiega Bruno – sebbene manchi da Alghero da due anni e nonostante viva fuori dall’isola da ormai diciotto anni, Luca è ancora molto legato alla nostra terra, tanto che è vicepresidente degli emigrati sardi in Abruzzo».
 

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