La Nuova Sardegna

Alghero

Laguna Calich, è scontro fra le coop dei pescatori

Gian Mario Sias
Laguna Calich, è scontro fra le coop dei pescatori

Alghero, il presidente Gavino Delrio (Capo Caccia) si dimette perché «non si può lavorare». Secondo il “capo barca” è impossibile creare nuovi posti di lavoro per i giovani

11 novembre 2018
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ALGHERO. La cooperativa di pescatori “Capo Caccia” sbatte la porta. Anzi, chiude proprio i battenti. Lo annuncia il “capo barca” Gavino Delrio. Stanchi di promesse, mancati interventi e accordi che saltano, rinunciano a dare il loro contributo allo sviluppo di tutta l’area del Calich. E stufi di vivacchiare, o di sopravvivere, si sciolgono. Il perché di una liquidazione inattesa? Uno e uno solo. «Perchè nella laguna del Calich è vietato creare posti di lavoro per giovani disoccupati», dice a chiare lettere Gavino Delrio, che poi formalizza la protesta in un documento in cui si definisce ex presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa e dice di parlare in nome e per conto dei soci delusi e amareggiati. «Dopo vent’anni di inutile attesa, i soci hanno dovuto revocare la cooperativa perché nella laguna Calich è impossibile creare posti di lavoro per giovani disoccupati – ribadisce – a causa della gestione portata avanti dal 1997 a oggi dalla cooperativa di pescatori “Il Golfo e la Laguna”, concessionaria del Calich». Una sparata ad alzo zero, senza più nessuna cura di alcuna opportunità diplomatica. Più che l’altra cooperativa, pure viene accusata di agire «con sfacciataggine», e di non «applicare le norme richieste dal decreto dell’assessorato regionale dell’Ambiente», il bersaglio di Delrio ed ex soci sono «l’incuria la protezione concessa loro da alcuni politici regionali e locali».

I dieci soci iscritti alla cooperativa e altre venti persone, soprattutto giovani e disoccupati, si sono detti «interessati a effettuare attività marinare nel Calich, ma di non aver mai ricevuto una risposta né dalle istituzioni né dalla cooperativa concessionaria, alla quale è stata offerta una collaborazione manageriale». I soci della cooperativa si sentono «gabbati soprattutto dalle istituzioni preposte al controllo della gestione del Calich», attacca ancora Delrio. «La laguna è un grande vivaio naturale per la riproduzione di varie qualità di pesci pregiati, che deve essere tutelato perché è utile al ripopolamento del Golfo di Alghero», insiste ancora il capo barca. «Già da due anni abbiamo scritto alle istituzioni per dirci disponibili al miglioramento della laguna, indicando anche la possibilità di creare nel Calich 25 posti di lavoro e offrendo la nostra esperienza per un’operazione in autogestione, a costo zero per le istituzioni». E invece «sembra che a nessun politico interessi creare nel Calich nuova occupazione e rilanciare l’immagine di una risorsa economica e turistica», conclude Gavino Delrio. Al quale resta solo un dubbio. «Perché?».
 

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