La Nuova Sardegna

Alghero

Vagliatura delle alghe, sette imprese in lizza

di Gianni Olandi

Ieri la scadenza per la presentazione delle offerte. Si interverrà su 5mila metri cubi di posidonia

24 novembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Alle 14 di ieri si sono conclusi i termini per la presentazione delle offerte per la gara di appalto destinata ad avviare le procedure di vagliatura del gigantesco deposito di alghe spiaggiate sul litorale di San Giovanni. Le ditte che hanno presentato la propria offerta sono sette, tutte con specifiche esperienze nel settore ambientale, come peraltro prevede il capitolato di appalto.

La base d’asta è di 115mila euro, e si parla di una vagliatura di circa 5mila metri cubi di foglie di posidonia. La commissione dei tecnici comunali sta ora vagliando le diverse proposte e verificando la correttezza della procedura a cominciare dal controllo dei documenti presentati da ciascuna ditta.

Si tratta del primo passo verso la soluzione di un problema indubbiamente storico per la città. La vagliatura oggetto dell’appalto, infatti, è finalizzata a rimuovere la sabbia dalle foglie in modo da non disperdere un patrimonio prezioso. Successivamente la sabbia recuperata sarà depositata sull’arenile. Questo primo intervento precederà la rimozione vera e propria delle alghe.

Va ricordato che, secondo alcune stime di tecnici, a San Giovanni si sono accumulati negli anni oltre 40mila metri cubi di “paglia marina”, quantitativo che cresce continuamente in occasione delle mareggiate invernali. Il progetto di ripristino di quel tratto di spiaggia costituisce senza alcun dubbio uno degli interventi di maggiore rilievo per l’amministrazione comunale. Restituire infatti alla fruibilità oltre un ettaro di spiaggia, praticamente in città e quindi facilmente raggiungibile anche a piedi, rappresenta un obiettivo di straordinario valore ambientale ed è anche un importante segnale per gli abituali utenti della balneazione.

Lo stato di putrescenza dei materiali ammassati, infatti, provoca una serie di problematiche che soprattutto durante la stagione estiva, e per il gran caldo, sono fonte di disagi con inevitabili proteste da parte degli operatori economici della zona e degli stessi residenti. I miasmi che si diffondono dai banchi di alghe in decomposizione creano malumori anche per il consistente richiamo di insetti di ogni genere che determina a sua volta problemi di carattere igienico sanitario. A questo proposito va segnalata un’attività dei carabinieri del Nucleo Ecologico del comando provinciale che nei mesi scorsi hanno eseguito diversi prelievi.

Da ricordare che i banchi di alghe sono immediatamente a ridosso del canalone di raccolta delle acque bianche sul quale confluisce, nelle giornate di pioggia, ogni tipo di materiale raccolto a monte della città – comprese sostanze tossiche – che poi va a infiltrarsi alla radice dei banchi di posidonia creando situazioni di palese inquinamento.



In Primo Piano
La sentenza

La Corte Costituzionale cassa le “norme estranee” fra quelle sanitarie che la Regione aveva inserito nella legge di stabilità 2023

Le nostre iniziative