La Nuova Sardegna

Alghero

Quattro corsie, il sindaco di Alghero si appella ai parlamentari

Gian Mario Sias
Quattro corsie, il sindaco di Alghero si appella ai parlamentari

Mario Bruno chiede che vengano prorogati i fondi destinati alla Sassari-Alghero. La deputata Paola Deiana (M5S) ritiene «farlocco» il referendum consultivo

09 dicembre 2018
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ALGHERO. «Impegnatevi a inserire un emendamento per una delle leggi “Omnibus” in discussione in Parlamento, che dica chiaramente che la Sassari-Alghero non può essere considerata nuova strada in fascia costiera». Lo chiede il sindaco di Alghero, Mario Bruno, ai quattro parlamentari del territorio: i deputati Paola Deiana e Mario Perantoni e il senatore Ettore Licheri del Movimento Cinque Stelle e il deputato Gavino Manca del Partito democratico. Bruno ha scritto loro perché crede che così agendo «farebbero gli interessi del territorio – spiega – non solo, come è già avvenuto, salvando le risorse fino al 2019, ma mettendo la parola fine a ogni dubbio interpretativo». La sua richiesta sa quasi di disponibilità a firmare un armistizio con i grillini algheresi e la loro deputata Paola Deiana, che prima di ricevere la missiva di Bruno aveva polemizzato col Pd.

«Dato che non si farà in tempo a pubblicare entro il 31 dicembre il bando i lavori sulla quattro corsie, occorre prorogare i fondi con un emendamento nel decreto fiscale», aveva premesso Deiana prima di ricordare che «per due volte, in Senato e in Commissione Ambiente, il Pd si è astenuto sul voto di proroga degli stanziamenti disponibili, inclusi quelli per la Sassari-Alghero». Tutto ciò, aveva poi stigmatizzato la parlamentare pentastellata, «mentre a livello locale qualcuno si chiude in container o gazebo e vuol far spendere soldi pubblici per un referendum inutile e farlocco». Bruno prova poi ad ammorbidire i toni anche con il centrodestra.

«Pur apprezzando lo sforzo dell’onorevole Tedde e del professor Tocci, la strada che indicano non è percorribile – afferma – non si può utilizzare una interpretazione o una modifica del Ppr usando la lettera h del primo comma dell’articolo 143 del Codice Urbani, come hanno proposto, perché non è possibile modificare o interpretare unilateralmente la disciplina dei beni paesaggistici che lo stesso Codice del paesaggio e le sentenze della Corte Costituzionale riservano alla co-pianificazione». Volendo restare sul piano tecnico, invece, il sindaco torna sull’appello rivolto a Deiana, Perantoni, Licheri e Manca. «Diverso sarebbe inserire un emendamento a una delle leggi “Omnibus” in discussione in parlamento che dica chiaramente, in maniera esplicita, che la statale 291 è preesistente al Piano paesaggistico regionale e pertanto non può essere considerata nuova strada in fascia costiera». Da un lato tende la mano, dall’altro il sindaco continua ad arringare i cittadini e l’opinione pubblica, “distratti” in quest’ultima settimana da altre seccature come il mistero delle “cartelle pazze” e il caos della posidonia spiaggiata. «Continua la raccolta di firme, i cittadini chiedono il completamento della quattro corsie secondo progetto degli anni Ottanta, approvato nel 2003 dagli organi ministeriali», insiste Bruno prima di ricordare che «il referendum consultivo deciso dal consiglio comunale può essere evitato se si presentano a Roma il 50 per cento delle firme degli aventi diritto più una».

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