La Nuova Sardegna

Alghero

il precedente

di Gian Mario Sias

ALGHERO. “Le vie del vì” sono finite. Il bilancio? Sicuramente in rosso. Senza voler fare i conti in tasca agli organizzatori, né discutere del successo o meno dell’evento che tra venerdì e sabato ha...

11 dicembre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. “Le vie del vì” sono finite. Il bilancio? Sicuramente in rosso. Senza voler fare i conti in tasca agli organizzatori, né discutere del successo o meno dell’evento che tra venerdì e sabato ha promosso l’enologia sarda tra piazza Pino Piras e l’ex mercato ortofrutticolo. Sul piano dell’immagine, purtroppo, la manifestazione è stata una figuraccia perché l’ospite d’onore è stato derubato. I primi a rimetterci sono proprio loro, i promotori di un’iniziativa carina, che metteva insieme ristoranti, bar, pub e altri esercizi pubblici. Ma più di tutti ci ha perso Moses Concas, portato sul palco per concludere in bellezza due giorni di degustazioni, sapori e divertimento. L’artista di Iglesias, una vera star della musica di strada, che non ha rinunciato a sé stesso neanche dopo l’esplosione di notorietà prodotta dal successo a “Italia’s got talent” nel 2016, a fine concerto ha scoperto che gli mancava il suo didgeridoo, uno strumento musicale originalissimo e molto particolare, il cui valore è straordinario per Moses anche dal punto di vista affettivo. Rubato dal palco proprio mentre lui, il mago della armonica beatbox, ipnotizzava un pubblico entusiasta della sua performance originale e in parte inedita, nel corso della quale il musicista sardo non si è certo risparmiato. Mortificati e arrabbiati, i primi a lanciare il passaparola pubblico, su facebook, sono proprio gli organizzatori e alcuni operatori culturali cittadini. «Ragazze e ragazzi di Alghero e di tutta la Sardegna, qualcuno ha preso questo strumento dal palco di Moses Concas, in piazza Pino Piras», dicono. «Si tratta di un didgeridoo molto particolare sia per la forma che per l’accordatura – proseguono – non solo, c’è anche molto valore affettivo per Moses». L’appello, assai indulgente, mira a chiudere il discorso più in fretta possibile. «Non ci interessa chi sia stato, l’unico obbiettivo è recuperare lo strumento – chiedono – se avete qualche informazione scrivete in privato, anche in forma anonima, con un profilo falso». Dispiaciutissimo, anche Moses a fine serata trova la forza di andare sui social, anche per spiegare cosa sia davvero quello strano pezzo di legno che gli è stato portato via. «Quel didgeridoo è una parte di me, scavato a mano da un artigiano indonesiano e soprattutto il regalo della mia dolce metà per il mio trentesimo compleanno», racconta il musicista. «Chiedo supporto a tutti voi di Alghero e dintorni, magari spargendo la voce in giro tra amici, non si sa mai abbiano saputo qualcosa a riguardo», aggiunge. Eppure la serata era andata alla grande. «Ho avuto la possibilità di suonare sullo stesso palco con @silviamariasilvia @bujumannu @sistanamely e Isla Sound, che vorrei ringraziare di cuore per la bellissima serata e insieme a loro ringraziare il pubblico che era lì e che ha dato il suo calore», commenta Moses Concas prima di rivelare che, «a quanto dicono i testimoni», precisa, a portare via il suo strumento è stato «un uomo con un giubbotto beige, statura alta e barba». Qualcuno l’ha visto, qualcun altro l’ha riconosciuto. Pare non sia algherese, pare venga dalla Gallura. Per questo gli organizzatori dell’evento e anche Moses Concas spiegano che «sarebbe davvero importantissimo perlomeno se ognuno di voi potesse condividere questo messaggio».

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative