La Nuova Sardegna

Alghero

«L’ho uccisa, voglio costituirmi»

di Pinuccio Saba

ALGHERO. «Non è il “mio” premio, è un premio alla città di Alghero». Così Mario Bruno, che il prossimo 28 ottobre sarà a Roma per ritirare uno dei riconoscimenti del premio nazionale “Maria Rita...

04 ottobre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. «Non è il “mio” premio, è un premio alla città di Alghero». Così Mario Bruno, che il prossimo 28 ottobre sarà a Roma per ritirare uno dei riconoscimenti del premio nazionale “Maria Rita Salle”, bandito dall’istituto di studi politici San Pio V. Il premio è riservato a una tesi di dottorato sui diritti umani riservato a giovani studiosi che abbiano conseguito il titolo di “dottore” e che non abbiano superato i 35 anni di età, premio che quest’anno viene assegnato a Mariacarmen Ranieri.

Ma l’istituto San Pio V va oltre i titoli accademici e assegna alcuni riconoscimenti a chi si è contraddistinto nella difesa dei diritti imani. «La violenza e il delitto nei confronti di una donna sono una efferata violazione dei diritti umani. Per combatterla occorre investire sulla cultura del nostro paese”. Sono le parole del professor Paolo De Nardis, presidente del prestigioso istituto di studi politici San Pio V di Roma, nel comunicare a Mario Bruno l’attribuzione del riconoscimento speciale per i diritti umani 2019. Un riconoscimento che va alla città di Alghero e «che ritiro a nome di tutta la città», sottolinea l’ex sindaco. Un premio nel nome di Michela Fiori, assassinata dal marito dal quale si stava separando all’antivigilia di Natale di un anno fa. Un delitto che ha scosso la comunità, comunità che ha saputo reagire. «Credo sia giusto ritirare il premio a nome di tutti gli algheresi che hanno vissuto con generosità e con dignità situazioni difficili della nostra comunità – sottolinea Mario Bruno –. Per questi motivi ho chiesto al sindaco in carica di essere presente, e alla Rete delle Donne, di esserci come ci sono sempre, per la forza e l’alto valore della loro presenza. E sono contento di aver ricevuto comunicazione ufficiale nel giorno di San Michele, che ho visto come chiaro riferimento a Michela e ai suoi due bambini adottati dalla cittadinanza algherese attraverso un fondo che ha superato i 100mila euro e che consentirà di poter dedicare le adeguate risorse per gli studi e per l’inserimento lavorativo dei ragazzi». «Insieme a me, lunedì 28 ottobre presso il Centro Congressi “Gli archi”, a Roma – aggiunge l’ex sindaco –, riceveranno dalle mani di Giuseppe Tesauro, presidente emerito della Corte Costituzionale e presidente della Commissione giudicante del premio, anche Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, e Padre Jorge Crisafulli, missionario salesiano in Sierra Leone, due autentici testimoni di un servizio concreto e eroico per gli ultimi». È stata la commissione dell’istituto San Pio V a selezionare le persone alle quali assegnare il riconoscimento, commissione composta da Giuseppe Tesauro, presidente emerito della Corte Costituzionale; Giuseppe Acocella, professore emerito dell’università Federico II di Napoli; Francesco D’Agostino, presidente onorario del Comitato nazionale per la bioetica e Nicola Occhiocupo, rettore dell’università di Parma. A Roma Bruno si presenterà con sei rappresentanti della Rete delle donne di Alghero, associazione che - tra l’altro - si è costituita parte civile nel processo per l’omicidio di Michela Fiori. Una “scorta” della quale Mario Bruno va orgoglioso ma che vuole essere un riconoscimento per tutte quelle donne che lotta perché i loro diritti non vengano calpestati dal violento di turno.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative